La retorica delle immagini e dei commenti irrita e distoglie l’attenzione dalla realtà che abbiamo sotto i nostri occhi da troppi giorni, il disprezzo e l’indifferenza per la vita umana. Leggiamo e vediamo la tragedia umana come un war game ma i morti, il dolore la distruzione non si possono cancellare staccando la spina. Chi pensava che la guerra, quella vera, condotta con tutte le possibili armi a disposizione, sfruttando le peggiori attitudini umana all’odio, alla violenza, alla indifferenza, fosse un ricordo del passato si è evidentemente sbagliato. Continuiamo a pensare che non può essere vero, che sia tutta una grande rappresentazione. Come possono gli uomini essere così stupidi? Non basta dire stop, fermiamo tutto, troviamo un qualsiasi straccio di accordo, ragioniamo? Evidentemente  no, e questo ci deve fare riflettere su chi ha in mano le leve del potere, in casa nostra e negli altri paese. Dei folli, degli inetti, delle persone non degne. Il giudizio non cambia le cose e non sposta gli equilibri sul campo. E i media ci mettono del loro, intossicando il mercato delle notizie, gli analisti di tutti i tipi e colori ci sguazzano, in questo magma indistinto. La verità la sanno in pochi, con ogni probabilità e certo non la strombazzano in giro. Assistiamo increduli alla mattanza, e speriamo che tutto finisca per qualche ragionevole motivo. Non ci illudiamo che si torni a quello che i soloni chiamano lo statusa quo ante, nulla tornerà come prima. Ma almeno qualcuno saprà portarci fuori dal tunnel? Qualcuno ha detto: mandiamo il Papa a Kiev, a Mosca, sulla linea del fuoco e vediamo cosa succede. Ipotesi romantica. Certo è che gli appelli lanciati all’Angelus cadono nel vuoto. E nessuno se ne stupisce più.