di Vanessa Seffer

Abituarsi ai cambiamenti è sempre una cosa fastidiosa. Noi una possibilità la diamo a tutti sempre in quanto italiani, non fosse altro che come cittadinanza siamo svogliati e menefreghisti per definizione. Ma una cosa è certa: quando stiamo male, ci vien meno la salute, la paura ci assale come chiunque altro e cerchiamo aiuto più di chiunque altro. “La situazione della sanità in Italia è molto seria. – Si legge in un comunicato della Cisl Medici Lazio – “ La sanità italiana è malata e da tempo. I medici stanno scomparendo a ritmo impressionante, tanti si tolgono il camice andando in pensione prima del tempo, alcuni chiedono incredibilmente il demansionamento, altri espatriano, 4 giovani appena laureati in Medicina su 10 non trovano posto nelle Scuole di specializzazione a causa della mancanza delle borse di studio a disposizione, perché lo Stato non le concede, non le ha nemmeno programmate, per cui sono costretti ad andare forse a lavorare nelle cliniche private oppure a fare le reclute nei nostri ospedali o gli apprendisti stregoni, notizie di questi giorni, per la disperazione di alcuni governatori che devono rispondere al loro elettorato, poiché a breve si vedranno chiudere reparti interi e Pronto Soccorsi”. “Mentre di già ci sono Province – prosegue la nota della Cisl Medici Lazio – da nord a sud, sprovviste di medici di famiglia, come piccoli sperduti paesi che non sanno come e dove andarsi a curare una volta che il loro medico va in pensione e come e con chi sostituirlo. Ma lo stesso problema si ha anche con altre specialità, pure nei grandi ospedali. Tutti cominciano ad essere in cerca di pediatri, di anestesisti, di titolari di certe chirurgie e di ortopedici. Il nostro è un paese che sta invecchiando, che ha italiani senza lavoro, dunque non fa figli, perché non sa cosa dar loro dar loro mangiare, alla faccia del reddito di cittadinanza, pertanto di ortopedici bisognava formarne già da molti anni a questa parte, considerando le necessità della popolazione più adulta che si vede già tanto in circolazione rispetto a pochi anni fa, per non dire anziana, vecchia, che ci stiamo ritrovando a stretto giro”. Adesso abbiamo una Speranza in più. E’ giunta fra noi e e ha giurato al Ministero della Salute. Al di là di tutti i colori politici, qui necessitano risultati, a breve termine e molto seri. Non potremo sentire di ulteriori tagli o di tassare merendine, oppps, in questo caso garzine!

“Vorremmo sapere come fare fronte al più presto alle violenze numerose e quotidiane contro i medici – conclude la nota della Cisl Medici Lazio – pari a tre ogni giorno, solo quelle dichiarate e denunciate, specie contro il personale sanitario femminile. Violenze verbali, psicologiche e violenze fisiche anche molto gravi. Tutto questo necessita di provvedimenti seri che vanno ormai oltre le telecamere nei posti di lavoro o dei pulsanti collegati con le Forze dell’ordine che non hanno il teletrasporto. Servono inasprimento serio delle pene e soprattutto le guardie armate all’interno e all’esterno dei Presidi medici, affinchè il personale sanitario possa svolgere il proprio lavoro in sicurezza e ritornare a casa propria serenamente, senza rischiare la propria incolumità”. Niente di diverso da un magistrato che emette una sentenza divorzile o patrimoniale che per chi le riceve sono spesso alquanto “scomode”. E che dire di quei giudici che danno un ergastolo? Per loro sono previste le scorte. Dovremmo chiederle anche per certi medici che devono dare delle prognosi anche infauste? Non si dovrebbe arrivare a lavorare e vivere nel terrore ma accettare e diffondere la notizia che siamo ancora esseri umani.

@vanessaseffer