Ma per andare a votare serve il green pass? Serve il tampone (a questo punto necessariamente gratuito) ? O per questa forma elementare di democrazia si sceglieranno vie diverse, scorciatoie? L’interrogativo non è provocatorio, ma lo diventa per via delle polemiche che stanno avvelenando la quotidianità italiana. Alla faccia delle discriminazioni, quei testardi dei non vaccinati rischiano di rovinare la festa. Il virus c’è o non c’è, parliamoci c hiaro, passiamo le giornate a disinfettarci le mani, ma entrare in una scuola seggio elettorale qualche rischio lo corriamo, tocchiamo superfici, incrociamo persone. O il ministro Speranza e il suo consigliere Ippolito hanno già stabilito una tregua con la pandemia per quei due giorni? Si dice e si scrive che ci sono sempre quei 3 milioni e mezzo di adulti non vaccinati. Voteranno? Come voteranno? Interessa a qualcuno perdere o conquistare alcune delle città chiave italiane per via delle discriminante green pass? Perchè questa è una possibilità di non poco conto. Azzardiamo l’ipotesi del tampone (ci vogliono ore per i risultati) o del test rapido. Non hanno voluto seguire la via del tampone gratuito per scuole e uffici, li mettono a disposizione per tre milioni e mezzo di elettori? E paga Pantalone? O il pericolo c’è o non c’è. Qualcuno ce lo spieghi. Pronti a chiedere scusa se ci sbagliamo, ma non sembra che l’argomento sia stato sollevato. Ci può essere sfuggito, certo. Di sicuro nei Palazzi del Potere il problema se lo sono posti.