Le condizioni meteorologiche stanno migliorando, ma la situazione dei danni causati dal maltempo in Romagna sta ancora peggiorando lentamente, con problemi importanti dopo i recenti nubifragi ed esondazioni dei fiumi a causa della pioggia, che hanno causato la morte di due persone: un uomo di 80 anni a Castel Bolognese e uno a Fontanelice, vicino a Bologna, sotto le macerie di un’abitazione crollata per uno smottamento. Centinaia di persone sono state evacuate per motivi di emergenza e sicurezza nella notte tra martedì e mercoledì.

Nelle ultime ore, la zona più critica è quella di Bagnacavallo (Ravenna) e delle frazioni circostanti, dove gli operatori stanno cercando di tamponare la falla del fiume Lamone che continua ad allagarsi verso l’abitato di Villanova, coinvolgendo la via Cocchi. Le strade secondarie in direzione di Villanova sono chiuse al traffico e l’acqua rende particolarmente pericolose le strade, per cui la cittadinanza viene invitata a prestare la massima attenzione e a rispettare i divieti di circolazione.

Anche il traffico ferroviario è ancora sospeso in alcune zone, come tra Russi e Lugo (Castel Bolognese – Ravenna) e tra Lavezzola e Mezzano. La Regione Emilia-Romagna sta lavorando per chiedere lo stato di emergenza, e il ministro per la Protezione Civile Musumeci ha firmato il decreto di mobilitazione straordinaria.

Il capo della Protezione Civile Curcio ha spiegato che in soli 36 ore sono caduti più di 140 millimetri d’acqua, e ora il rischio maggiore sono le frane. Più di 300 vigili del fuoco sono impegnati nei lavori di ripristino dei danni causati dal maltempo, con rinforzi provenienti da Veneto, Lombardia e Toscana. Intanto, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha assicurato che la quantificazione dei danni inizierà dalle prossime ore, e si spera che l’emergenza più pesante causata dalla pioggia finisca presto.

Bonaccini ha anche espresso gratitudine alla Protezione Civile, ai colleghi presidenti e al governo per la loro collaborazione. Ha aggiunto che spera che le misure da prendere possano essere adottate rapidamente, poiché in soli 36 ore è caduta una quantità d’acqua pari ad un quinto di quella che cade normalmente in un anno. Inoltre, in 36 ore, 15 fiumi sono andati a rischio esondazione contemporaneamente, cosa mai accaduta prima. La situazione è ancora critica, ma la popolazione è pronta a rimboccarsi le maniche per affrontare questa difficoltà.