Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commemorato il tragico disastro del Vajont, avvenuto 60 anni fa, in un toccante omaggio ai luoghi che furono teatro di questa terribile tragedia. Nel 1963, l’onda generata dalla frana del Monte Toc nell’invaso del Vajont superò la diga, radendo al suolo il paese e causando la morte di duemila persone. La diga cedette, radendo al suolo il paese e trasformando Erto, Casso e Castelavazzo in paesi fantasma. Longarone venne ricostruita con il cemento armato.
Mattarella ha sottolineato che questo evento è un tormento che continua a interrogare le coscienze, poiché le responsabilità umane e le scelte gravi vennero denunciate anche prima della tragedia. Ha reso omaggio alle vittime, ai sopravvissuti e a coloro che hanno lottato per ricostruire le loro vite e le loro comunità. Il presidente ha anche evidenziato l’importanza di preservare la memoria di questa tragedia e di proteggere l’ambiente come garanzia di vita.
Durante la cerimonia, Mattarella ha visitato il cimitero delle vittime del disastro a Fortogna e ha riflettuto sul fatto che questa tragedia ha cancellato interi ambienti e territori. Ha sottolineato l’importanza di non dimenticare e di impegnarsi per la sicurezza e la prevenzione dei disastri ambientali.
Altri leader politici, tra cui Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Luca Zaia, hanno anch’essi espresso il loro rispetto per le vittime del Vajont e hanno riaffermato l’importanza di proteggere l’ambiente e prevenire simili tragedie in futuro. Il sessantesimo anniversario del Vajont è stato un momento di ricordo e riflessione su un evento che ha segnato profondamente la storia italiana.