Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in visita oggi a Medolla e Finale Emilia per il decimo anniversario del terremoto che il 20 maggio 2012 sconvolse l’Emilia.

Mattarella al teatro Facchini di Medolla è stato salutato da centinaia di bambini delle scuole che sventolano bandierine tricolore e gridano “presidente, presidente”. Mattarella è stato accolto dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dal sindaco, Alberto Calciolari, oltre che dal prefetto di Modena, Alessandra Camporota.

Nek, cantante di Sassuolo, scelto per intonare l’inno nazionale in apertura delle celebrazioni di Medolla per il decennale del sisma, ha detto: “Il senso è che gli emiliani si sono tirati su le maniche. Anche la presenza del presidente dimostra questo. Ricordiamo chi ha perso la vita, chi ha dovuto organizzarsi perché la casa si è distrutta, chi ha dovuto fare i conti con un cambio completo di esistenza”.

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, arrivando al teatro Facchini di Medolla ha affermato: “Le scuole ricostruite dopo il terremoto “sono diventate un riferimento, un catalogo a cielo aperto di cosa sono le scuole che stiamo costruendo sul territorio nazionale. Il giorno del terremoto ci impegnammo a riaprire le scuole il 17 settembre. Lo abbiamo fatto allora perché c’era tutta questa gente meravigliosa”.

L’ex presidente della regione Emilia Romagna, Vasco Errani, ha aggiunto: “Certo siamo partiti che non c’era quasi nulla di impostato, abbiamo costruito una strada che è certamente stata utile e sarà utile per il Paese. Quando arriva un terremoto arriva in un territorio che ha la sua cultura, la sua popolazione, le sue caratteristiche economiche, sociali. Non esiste un modello, non esiste uno schemino da applicare. Occorre avere la flessibilità e la capacità di interpretare quel territorio. Se no è difficile ricostruire. Bisognava uscire al più presto dall’emergenza, come abbiamo fatto e poi impostare il progetto della ricostruzione. Possiamo dire che è un’esperienza riuscita”.