Il M5S aveva illuso i romani con la promessa di una rivoluzione e di un nuovo approccio alla politica. Ora il sindaco pensa al futuro e come i governi capitolini del passato mette nei posti chiave solo fedelissimi a cinque stelle. Via gli assessori “tecnici” dentro solo uomini del Movimento. Saltano Laura Baldassarre, Flavia Marzano, Rosalba Castiglione e Margherita Gatta, entrano Pietro Calabrese, Veronica Mammì e. Valentina Vivarelli. L’anomalia ora è Luca Bergamo, il vice sindaco proveniente dal Pd: un segnale a Zingaretti?
Giovanni Tagliapietra
Colpo a sorpresa, probabilmente studiato a lungo. Virginia Raggi spariglia le carte in giunta e apre – sono parole sue – una nuova fase politica. Il M5S aveva illuso i romani con la promessa di una rivoluzione e di un nuovo approccio alla politica. Ora il sindaco pensa al futuro e come i governi capitolini del passato mette nei posti chiave solo fedelissimi a cinque stelle. In sostanza Giunta blindata per governare la fase due e prepararsi a gestire l’ultima fase della legislatura e le elezioni, quando saranno. Non è più tempo di sperimentare, di portare nella stanza dei bottoni facce più o meno presentabili, rappresentanti della società civile, il consenso ora va cercato in altro modo e deve premiare in ogni caso il Movimento. Sarà una operazione difficile, quella di risalire la china. Ma Virginia Raggi ci deve provare e deve resistere alle pressioni che sicuramente l’alleato di governo (nazionale) e cioè gli uomini di Zingaretti , prendano troppo spazio. Via gli assessori “tecnici” che fin qui hanno pasticciato senza brillare: dentro solo uomini del Movimento. Saltano Laura Baldassarre, Flavia Marzano, Rosalba Castiglione e Margherita Gatta, entrano Pietro Calabrese, Veronica Mammì e. Valentina Vivarelli. L’anomalia ora è Luca Bergamo, il vice sindaco proveniente dal Pd: un segnale a Zingaretti? Quindi addii e deleghe ridistribuite. Il presidente della commissione mobilità, Pietro Calabrese, andrà all’assessorato ai Trasporti di Linda Meleo, che viene spostata ai Lavori Pubblici al posto di Margherita Gatta. Veronica Mammì alle Politiche sociali al posto di Laura Baldassarre. Valentina Vivarelli alle Politiche abitative e Patrimonio. Alcune parole chiave nelle dichiarazioni del sindaco vanno pesate e valutate. Parla della necessità di imprimere una accelerata decisiva per portare a compimento il programma, di scatto decisivo, della necessità di metterci la faccia fino in fondo.E ancora, sarà la sfida della maturità, “ che segnerà il nostro processo di crescita, anche alla luce del nuovo scenario nazionale.”Parole, tante parole d’ordine, e slogan politici, come si usa nei partiti vecchio stampo. Certo, il sindaco scaccia voci e ipotesi che, alla luce del nuovo governo, vedevano esponenti filo Pd a Palazzo Senatorio. E punta sui suoi: tutti grillini della prima ora. Ortodossi. Fedeli, come Pietro Calabrese e Valentina Vivarelli. Nella rinnovata giunta capitolina non c’è più spazio per Laura Baldassarre: vicina al neoministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, quest’ultimo braccio destro del leader politico del M5s Luigi Di Maio e tra i protagonisti della trattativa tra 5 Stelle e Pd che ha portato alla nascita del governo giallorosso. Per la gente comune non significa nulla, nel linguaggio cifrato della politica significa niente patto giallo-rosso in Campidoglio. Significativa la scalata politica all’ombra del Marc’Aurelio Veronica Mammì: consigliera municipale in VI Municipio, poi nominata assessore alle Politiche Sociali in VII e ora al posto di Laura Baldassarre. Moglie del consigliere ed ex vicepresidente dell’Assemblea Capitolina, Enrico Stefàno, dovrà occuparsi delle scottanti materie legate a servizi sociali, accoglienza, occupazioni e quel Piano Rom rimasto senza slancio. Linda Meleo, per tre anni alla ‘città in movimento’, passa ai Lavori Pubblici: senza competenze specifiche, seppur con un curriculum rispettabile, nella giungla di gare da sbloccare, opere da realizzare e strade da rimettere in sesto. Resta vuota, a sette mesi dalle dimissioni di Pinuccia Montanari, la casella relativa ai rifiuti: La delega dell’ambiente, oggi cruciale, resta nelle mani della Raggi. Si vota tra un anno e mezzo, il nuovo assetto darà garanzie? Negli ultimi mesi sono entrati in gioco Antonio De Santis, nominato la scorsa primavera con la delega del Personale, e Laura Fiorini, entrata in giunta pochi giorni fa con la delega al Verde. Per ricordare gli assessori liquidati in questi anni non bastano le dita di una mano. Già altre volte era sembrato che Virginia Raggi fosse in grado di prendere in mano sul serio il Campidoglio e il futuro dei romani. Ma i tentativi di governare con la schiena dritta erano sempre miseramente naufragati. Ora è cambiato completamente lo scenario politico a livello nazionale e regionale. Roma non era mai caduta così in basso. E risalire non sarà facile