Linea dura nei confronti degli anarchici da parte del Governo, dopo la mobilitazione anarchica per Alfredo Cospito, con attentati alle sedi diplomatiche per chiedere la revoca del regime di detenzione 41 bis nel carcere di Sassari a Cospito. La premier Giorgia Meloni ha affermato: “Lo Stato non scende a patti con chi minaccia. Azioni del genere – assicura la Presidenza del Consiglio – non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici”.
Il legale dell’anarchico, Flavio Rossi Albertini ha evocato il dibattito sulla linea della fermezza per il sequestro Moro: “L’esecutivo sembra fermo al marzo del 1978. Qui non si discute se cedere alle pressioni ma se ricorrono le condizioni per mantenere il mio assistito al 41 bis”. Cospito è arrivato al 102/o giorno di sciopero della fame: ha perso 40 chili, è anche caduto fratturandosi il setto nasale e le sue condizioni di salute, ha riferito il Garante nazionale per le persone private della libertà, Mauro Palma, sono “in progressivo deterioramento”. Da qui la richiesta di trasferirlo “in tempi rapidi” in un altro carcere, dotato di una struttura “in grado di garantire un immediato intervento” sanitario se la situazione dovesse peggiorare. Il medico di fiducia dell’uomo ha rilanciato l’allarme: “ha valori di potassio molto bassi e ha perso un ulteriore chilo, ora pesa 73 kg. Abbiamo aumentato la terapia per evitare aritmia e fibrillazione cardiaca che potrebbero essergli fatali. Va trasferito in una struttura adeguata”. Il legale ha presentato un ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro l’applicazione del 41 bis per 4 anni. L’udienza sul caso è stata anticipata al 7 marzo per l’anarchico che sta scontando condanne per la gambizzazione nel 2012 del dirigente di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi e per l’attentato del 2006 alla Scuola allievi Carabinieri di Fossano. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, martedì in commissione Giustizia della Camera risponderà ad interrogazioni parlamentari sul caso. Il Guardasigilli ha assicurato che segue “con la massima attenzione” la vicenda, ricordando come spetti all’autorità giudiziaria poter disporre di una sospensione della pena o chiedere al ministro una revoca del regime speciale. Dai magistrati, al momento, non sono arrivati segnali. “Lo Stato – ha affermato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti con questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell’ordine”. Sulla stessa linea il il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha affermato: “Da parte del Governo c’è la massima fermezza a respingere ogni tentativo di intimidazione e violenza, e attenzione a non sottovalutare alcun episodio violento”. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ha evidenziato che gli attentati di questi giorni “sono la prova più evidente della necessità del mantenimento del 41 bis. Lo Stato non si minaccia ed in ogni caso lo Stato non arretra e non si piega”. E’ invece per una revisione della pena il co-portavoce di Europa verde e deputato di AVS Angelo Bonelli, che ha detto: “Invito il Governo a riflettere e a trasferire Cospito in un centro clinico, valutando l’uscita dal 41 bis non trattandosi di un mafioso e non avendo commesso omicidi”.