Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha annunciato che la valutazione dei luoghi idonei per ospitare i nuovi Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) nelle 12 regioni che ne sono sprovviste è in corso. Mentre alcuni governatori di regione esprimono resistenza, il Ministero dell’Interno sta cercando accordi in diverse località, con un accordo già raggiunto in Alto Adige e la possibile scelta di un’area vicino a Ventimiglia in Liguria.

Il ministero sta identificando strutture idonee lontane dai centri abitati e facilmente sorvegliabili, con una capacità prevista tra 50 e 200 persone. La sorveglianza rimarrà sotto la responsabilità delle forze di polizia. Il recente decreto approvato ha accelerato il processo di realizzazione dei CPR, che ora sono classificati come “opere destinate alla difesa ed alla sicurezza nazionale”.

I CPR sorgeranno in varie regioni italiane, tra cui Calabria, Campania, Abruzzo, Molise, Marche, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Valle d’Aosta, Veneto e Trentino Alto Adige. La proposta dei prefetti per la localizzazione dei CPR viene valutata dal Ministero dell’Interno.

Mentre alcuni governatori di regione di centrosinistra mostrano resistenza, altri si dichiarano disponibili a collaborare. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, afferma che non impedirà la realizzazione di un CPR ma si opporrà all’ubicazione sul territorio della regione. Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha dichiarato che si incontrerà con il ministro dell’Interno. Altri come Vincenzo De Luca della Campania si mostrano scettici e attendono ulteriori informazioni dal governo. In contrasto, il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha offerto la collaborazione della sua regione, sebbene la Puglia già ospiti due dei 9 CPR operativi sul territorio nazionale.

Il dibattito sulla localizzazione dei CPR continua tra resistenze e aperture da parte dei governatori regionali, mentre il Ministero dell’Interno cerca di trovare soluzioni adeguate per ospitare i migranti in condizioni adeguate e garantire la sicurezza nazionale.