Le opposizioni sono pronte a dare battaglia in commissione e in Aula sulla questione dei migranti. Le associazioni, cui si è già unita Magistratura Democratica, scenderanno in piazza martedì per manifestare contro la stretta sulla protezione speciale. Anche i sindaci del Partito Democratico hanno lanciato l’allarme sul rischio di smantellamento del sistema di accoglienza e chiedono al governo di ripensarci e di valutare l’introduzione dello ius scholae per garantire diritti e integrazione ai migranti.

Le votazioni in commissione Affari costituzionali sono in calendario a mezzogiorno, ma il tempo stringe perché il decreto Cutro, il provvedimento sui flussi e la gestione dei migranti, è atteso in Aula tra martedì e mercoledì. Ci sono oltre 350 proposte di modifica delle opposizioni sulla carta da votare, ma la maggioranza ha stretto ulteriormente le maglie alla protezione speciale.

La Lega tiene ancora sul tavolo 21 emendamenti che aspettano di vedere come si evolvono i lavori della commissione, ma alcuni senatori ritengono che la Lega non abbia intenzione di ripresentare i 21 emendamenti in Aula.

La protezione speciale non esiste a livello europeo, quindi Matteo Salvini ribadisce che l’Italia non può accogliere da sola tutti i migranti che arrivano da ogni dove. Da Fi, Maurizio Gasparri, primo firmatario della proposta di maggioranza, sottolinea che era urgente e indispensabile intervenire perché l’uso strumentale della protezione umanitaria ha praticamente attuato una sanatoria permanente.

Queste scelte, tuttavia, agitano i sindaci delle grandi città, che chiedono al governo di fermarsi almeno sull’esclusione dei richiedenti asilo dal Sai. I sindaci richiedono di ripensare le vie legali per l’immigrazione a partire dalla regolarizzazione degli immigrati già presenti in Italia, anche attraverso il ricorso allo ius scholae. Ma Salvini ribadisce il suo no allo ius soli e allo ius scholae.