Le prime conclusioni dell’autopsia condotta nell’ambito dell’indagine sulla morte del giornalista Andrea Purgatori rivelano che al momento del decesso non sono state riscontrate metastasi al cervello. Questi risultati emergono dagli esami istologici completati di recente.
L’indagine è stata avviata a seguito di una denuncia presentata dai familiari di Purgatori. Due medici, Gianfranco Gualdi e Claudio di Biasi, che operavano in una struttura diagnostica a Roma e avevano diagnosticato al giornalista una forma di tumore cerebrale, sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo.
L’autopsia è stata condotta presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata, dopo i prelievi effettuati durante la prima fase dell’esame autoptico il 26 luglio scorso. I risultati degli accertamenti, comprese le relazioni e le opinioni degli esperti, saranno utilizzati dai pubblici ministeri per richiedere un incidente probatorio, allo scopo di fissare come prova i risultati delle indagini e valutare le prime diagnosi e le lastre in base alle quali è stata stabilita la terapia, che includeva cicli di radioterapia.
I familiari di Andrea Purgatori, assistiti dagli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri, hanno accolto con fiducia i risultati dell’autopsia e ribadito la loro intenzione di far luce sugli eventi e le eventuali responsabilità, sottolineando la loro fiducia nell’operato della magistratura.
Il calvario di Andrea Purgatori ha avuto inizio a fine aprile quando si è recato in una clinica privata per una serie di controlli, a causa di una persistente spossatezza. I risultati degli esami hanno rivelato valori anomali, portando a una biopsia che ha diagnosticato una forma tumorale diffusa in diverse parti del corpo, tra cui polmoni e cervello. Purgatori ha subito un intenso trattamento di radioterapia, ma le sue condizioni hanno continuato a peggiorare. Nel mese di giugno, un esame ha svelato l’assenza di metastasi al cervello e solo tracce di ischemie cerebrali, ma il giornalista è purtroppo deceduto poco dopo.