Mosca annuncia la chiusura del Nord Stream per manutenzione. Questo potrebbe spingere di nuovo i prezzi. L’Italia sta spingendo il pedale dell’acceleratore sul fronte degli stoccaggi, che nelle ultime 24 ore hanno superato addirittura la quota destinata alla domanda: 107,2 milioni di metri cubi messi nei serbatoi, soprattutto da Snam, contro i 106,8 destinati al consumo, certamente rallentato durante il weekend. Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha affermato: “Siamo in una posizione abbastanza buona. Se la Russia chiudesse i rubinetti del gas l’Italia subirebbe meno di altri Paesi europei: è chiaro però che avremo un inverno difficile e francamente nessuno vuole fare misure restrittive. Un conto è dire abbassiamo la temperatura del riscaldamento di un grado, o dire per qualche mese andiamo avanti con le centrali a carbone, perché intanto risparmiamo gas transitoriamente, un conto è dire dobbiamo interrompere le attività. Questo noi cerchiamo di non farlo”. E sull’annuncio della chiusura di Nord Stream  per due settimane per manutenzione, il ministro ha commentato: “Questo comporterà che ci sarà ancora meno gas e i prezzi aumenteranno perché il mercato del gas è speculativo e ci sarà una ulteriore corsa all’accaparramento”. Ma assicura che l’Italia ha agito su più fronti, tanto che in una sola settimana il riempimento è passato dal 55 al 60%.”Bisogna ringraziare i grandi operatori, Snam ed Eni, che stanno facendo i salti mortali per riempire gli stoccaggi” – ha detto Cingolani.