La natalità in Italia ha raggiunto il minimo storico, con meno di 7 neonati per ogni 1.000 abitanti. Questo è il risultato degli indicatori demografici dell’Istat relativi al 2022. Il numero dei nati si è ridotto per la prima volta sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. Da quando si è registrato l’ultimo aumento delle nascite nel 2008, il calo è stato di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrati dal 2019 in poi.

Il calo delle nascite non è dovuto solo alla scelta delle coppie di non avere figli, ma anche alla riduzione demografica e all’invecchiamento progressivo della popolazione femminile in età riproduttiva. Inoltre, risulta in calo la popolazione residente in Italia, con 179mila unità in meno rispetto all’anno precedente, per una riduzione del 3%.

Nonostante il calo nella popolazione italiana, continua ad aumentare il numero di stranieri residenti nel nostro paese. Al primo gennaio del 2023, la popolazione di cittadinanza straniera in Italia è di 5 milioni e 50mila unità, con un aumento del 3,9‰ sull’anno precedente.

La speranza di vita alla nascita in Italia è di 82,6 anni ed è in crescita per gli uomini, mentre rimane stabile per le donne. In vent’anni il numero degli ultracentenari in Italia è triplicato, raggiungendo quota 22mila. Tuttavia, i livelli di sopravvivenza del 2022 risultano ancora inferiori a quelli precedenti alla pandemia, con una riduzione di 6 mesi rispetto al 2019 per entrambi i sessi.

In sintesi, l’Italia si trova di fronte a una demografia in continua evoluzione, con una popolazione in forte calo e un crescente numero di cittadini stranieri. La speranza di vita resta elevata, ma il calo delle nascite rappresenta una sfida per il futuro del paese. Sono necessarie politiche attive volte a sostenere la natalità e ad affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione, per garantire un futuro sostenibile per l’Italia.