Continua la ricerca dei dispersi dopo il tragico naufragio in Calabria, avvenuto all’alba di domenica scorso, davanti alla costa Crotonese, sul litorale di Steccato di Cutro.
Il corpo di una bambina è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco nelle acque di Steccato di Cutro. Con quest’ultimo ritrovamento salgono a 64 le vittime accertate del naufragio. Altri tre corpi sono stati recuperati in mattinata nel corso delle ricerche dei dispersi: uno è stato trovato sulla spiaggia ad alcune centinaia di metri dal luogo del disastro. Un altro è stato recuperato in mare, a circa 400 metri dalla riva, da una motovedetta della Guardia costiera ed il terzo a Le Castella, a 3,5 miglia marine dal luogo dell’incidente.
“La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che rimarca la linea del Governo: per evitare tragedie bisogna fermare le partenze lavorando con i Paesi di provenienza e chi entra in Italia lo deve fare attraverso i canali legali, non su barconi insicuri. Ma sia l’opposizione che le ong attaccano: “Il ministro si vergogni, da lui uno schiaffo alle vittime”. La premier Giorgia Meloni, intanto, ha scritto una lettera al Consiglio ed alla Commissione europea: “serve un’Europa che, oltre a dichiarare la sua disponibilità, agisca e in fretta”. Da Bruxelles fanno sapere che non è sul tavolo alcuna proposta di una missione navale europea per il salvataggio dei migranti.