Il Consiglio dei ministri ha concordato alcune misure significative per gestire l’immigrazione in Italia, in un contesto in cui il Paese ha già registrato 130.000 arrivi nel 2023. Tra le decisioni prese, si evidenziano due aspetti principali:

1. Blocco delle partenze: La prima misura prevede il blocco delle partenze verso l’Italia. Chiunque sbarca in Italia verrà rimpatriato. Inoltre, il tempo massimo di trattenimento nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) sarà esteso da 6 a 18 mesi. Questa rete di Cpr sarà potenziata attraverso la realizzazione di nuove strutture in aree a bassa densità abitativa e facilmente sorvegliabili, con l’obiettivo di non causare disagi nelle città italiane.

2. Rimpatri accelerati: Per rendere efficaci i rimpatri, sarà fondamentale ottenere l’approvazione dai Paesi di provenienza. A questo scopo, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, convocherà gli ambasciatori dei Paesi più rappresentati tra gli immigrati in Italia per convincerli ad accettare il ritorno dei propri cittadini. Attualmente, la Guinea, la Costa d’Avorio, la Tunisia ed l’Egitto sono tra i principali Paesi di origine.

Queste misure, che verranno formalizzate in un decreto, ristabiliscono il tempo di permanenza nei Cpr a 18 mesi, consentendo di eseguire controlli adeguati e di procedere ai rimpatri delle persone che non hanno diritto alla protezione internazionale. Il Ministero della Difesa sarà responsabile della realizzazione delle nuove strutture necessarie, che potrebbero includere caserme o aree militari dismesse.

Il decreto prevederà anche misure più severe per contrastare i “falsi minori”, ovvero individui che dichiarano di essere minorenni per ottenere tutele speciali. Saranno introdotti accertamenti rapidi per verificare tali situazioni. Inoltre, verranno istituiti canali differenziati per donne, bambini e under 14, garantendo loro tutela adeguata.

La Premier, Giorgia Meloni, ha sottolineato che il governo seguirà da vicino gli impegni presi dall’Europa nei confronti dell’Italia, soprattutto riguardo al blocco delle partenze illegali dall’Africa settentrionale. Ha criticato alcune forze politiche italiane ed europee che sembrano ostacolare l’azione del governo per affrontare l’immigrazione illegale. Inoltre, ha lodato il piano in 10 punti presentato dalla Commissione Europea, che si allinea con la strategia del governo italiano di difendere i confini esterni dell’Unione e fermare la migrazione illegale su larga scala “a monte” dei trafficanti di esseri umani.