ROMA- Il Comune di Roma sta per introdurre nuove regole riguardanti le occupazioni di suolo pubblico (Osp) nella città, delineando una bozza di linee guida presentata recentemente. Queste disposizioni riflettono un cambio di approccio, premiando i locali in periferia che hanno investito in spazio cucina e servizi igienici accessibili. La proposta arriva poco dopo l’approvazione, in Senato, della proroga delle regole semplificate per le aree esterne dei locali fino al dicembre 2024.
Il regolamento introduce nuove disposizioni che dividono la città in tre zone, ciascuna con regole specifiche per le occupazioni di suolo pubblico. Nei quartieri periferici, nota come “suburbio”, le Osp saranno consentite fino al 3/3 della superficie di riferimento. Nelle aree storiche, come il centro e i siti Unesco, le concessioni saranno più limitate, con massimi rispettivamente pari a 2/3 e 1/3 della superficie di riferimento.
Il regolamento include un catalogo di arredi, vietando ombrelloni di plastica e arredi poco estetici. Chi opta per arredi già approvati dalla Sovrintendenza potrà beneficiare di procedure di autorizzazione più rapide. Gli esercenti sono tenuti a esporre una piantina con l’autorizzazione dell’Osp, e viene ripristinata l’obbligatorietà di una relazione tecnica per l’installazione di tavolini e sedie. Le pedane saranno consentite solo dove il marciapiede non è sufficientemente ampio per i tavolini, con restrizioni nei siti Unesco. I locali lungo la stessa strada o piazza possono presentare progetti unitari, ottenendo fino al 20% in più della superficie concessibile.
Il Sindaco Roberto Gualtieri ha sottolineato l’importanza di questo regolamento, indicandolo come fondamentale per una disciplina più moderna ed adeguata a Roma. Ha criticato la proroga delle regole semplificate per le aree esterne, cercando di bilanciare l’aspetto economico con la qualità della vita nei quartieri. Il nuovo regolamento sulle occupazioni di suolo pubblico a Roma mira a creare un equilibrio tra le esigenze economiche e la qualità della vita nei quartieri, valorizzando le zone con maggiore bisogno di animazione. Ora il documento dovrà ottenere l’approvazione dell’assemblea, delineando un cambiamento significativo nella gestione degli spazi pubblici nella capitale.