
Il nuovo anno scolastico è partito oggi in 7 territori con oltre 7 milioni di studenti di nuovo a scuola: Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento. Ad entrare per primi in classe, lo scorso 5 settembre, soltanto gli alunni della Provincia di Bolzano, mentre il 13 settembre lo faranno gli studenti della Campania.
A seguire, il 14 settembre le lezioni prenderanno il via in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Il 15 inizieranno, invece, in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. In coda, il 19 settembre, Sicilia e Valle d’Aosta.
Si torna a scuola tutti insieme senza distanziamento e senza le mascherine, senza Dad. Per l’aerazione delle classi è indicato aprire le finestre e cambiare l’aria con frequenza. Via libera anche alle gite. Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari hanno scritto un manifesto con 100 proposte lanciato con un flash mob al ministero dell’Istruzione e davanti a più di 50 scuole in occasione del rientro scolastico. A entrare in classe saranno 7.286.151 studentesse e studenti per un totale di 366.310 classi nelle scuole statali. L’anno scorso c’erano e 7.407.000 studenti (277.840 con disabilità) e 368.656 classi. In due anni si sono persi quindi più di 220mila studenti e 3mila classi, mentre gli alunni con disabilità sono cresciuti di quasi 22mila unità, facendo quindi registrare un aumento dell’8%.
Complice il caro-energia, l’anno scolastico appena partito sarà anche all’insegna dei rincari. Il Codacons ha stimato che per quaderni, diari, astucci e tutto il materiale legato alla scuola gli incrementi medi dei listini sono del +7% per i costi di produzione in capo alle imprese del settore determinati dal caro-energia e la crisi delle materie. Anche per l’Unione nazionale dei consumatori i rincari sono del 7,3%. Il ministro Patrizio Bianchi, i sindacati e i partiti assicurano però che il caro energia non avrà comunque ripercussioni sull’andamento dell’anno scolastico.