Omicidio del giovane egiziano Mahmoud Abdalla, il cui corpo mutilato è stato trovato in mare davanti a Santa Margherita Ligure a luglio scorso. La Procura di Genova, guidata dal pm Daniela Pischetola, ha disposto il fermo di due cittadini egiziani, Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel e Mohamed Ali Abdelghani, con l’accusa di omicidio e soppressione di cadavere.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Mahmoud è stato ucciso a seguito di una lite con il suo datore di lavoro, Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, poiché il ragazzo voleva lasciare il negozio di barbiere di Chiavari per trovare un altro lavoro. Dopo l’uccisione, il corpo è stato smembrato e gettato in mare.

Durante gli interrogatori, i due sospettati si sono accusati a vicenda dello smembramento del cadavere. Un testimone ha riferito che i due sospettati erano arrivati a Chiavari il giorno precedente e avevano trascorso la notte nell’appartamento dietro il negozio. La lite sarebbe avvenuta il giorno seguente, e Mahmoud avrebbe minacciato di denunciare Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel. La situazione si è aggravata, portando alla morte del ragazzo.

Le indagini della Procura di Genova sono state condotte con grande attenzione e hanno incluso l’analisi delle celle telefoniche e delle videocamere di sorveglianza, portando all’arresto dei due cittadini egiziani. L’attività investigativa ha rivelato i dettagli dell’omicidio e dello smembramento del corpo, fornendo elementi cruciali per il procedimento giudiziario.

L’arresto dei sospettati e l’avanzamento delle indagini offrono una speranza di giustizia per la famiglia di Mahmoud Abdalla, e il caso rimane sotto la lente delle autorità giudiziarie per accertare pienamente i fatti e punire i responsabili.