Dopo una breve parentesi in una comunità di recupero, il giovane di diciotto anni coinvolto nello scandalo dello stupro di gruppo è tornato nell’istituto penale minorile Malaspina. L’accusa, insieme ad altri sei coinvolti di età compresa tra i 18 e i 22 anni, è legata allo stupro di una giovane di diciannove anni avvenuto il 7 luglio presso un cantiere edile al Foro Italico di Palermo.
Inizialmente, il giovane aveva confessato il suo coinvolgimento nel brutale episodio, supportando la sua ammissione con prove video schiaccianti. Tuttavia, il giudice del tribunale per i minorenni, Alessandra Puglisi, aveva ritenuto che il ragazzo avesse riflettuto criticamente sul suo comportamento e aveva revocato la custodia cautelare in carcere, considerando opportuno il suo inserimento in una comunità di recupero. Nel frattempo, il giovane aveva compiuto il diciottesimo anno di età, passando quindi alla maggiore età.
Nonostante questa decisione iniziale, il giovane è tornato alla ribalta delle indagini e delle attenzioni legali. Dopo soli tre giorni dalla sua “rivisitazione critica”, è stato ricondotto all’istituto penale minorile Malaspina. L’accusa a suo carico riguarda violazioni delle prescrizioni impartite dal giudice: il giovane avrebbe girato una serie di video che sono stati successivamente postati su TikTok. In questi video avrebbe ostentato messaggi ricevuti da diverse ragazze, vantandosi delle interazioni. Uno dei messaggi condivisi recitava: “chi si mette contro di me si mette contro la morte”. Questa violazione dei provvedimenti giudiziari ha portato alla riapertura della custodia cautelare per il giovane, riaccesa dalle autorità giudiziarie.