“La Chiesa è santa e peccatrice, come diceva sant’Agostino. La stragrande maggioranza dei suoi membri è sana, ma non si può negare che alcuni ecclesiastici e tanti, direi, falsi ‘amici’ laici della Chiesa abbiano contribuito ad appropriarsi indebitamente del patrimonio mobile e immobile, non del Vaticano, ma dei fedeli”. Lo ha affermato Papa Francesco in merito agli scandali economici vaticani in un passaggio del nuovo libro “El pastor” (Il pastore), in uscita in Argentina a firma dei giornalisti Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin.
“Siamo stati noi a rilevare l’acquisto sospetto di un immobile a Londra, io mi sono rallegrato perché significa che oggi l’amministrazione vaticana ha le risorse per fare chiarezza sulle cose brutte che accadono all’interno. Ma riconosco che mettere tutto in ordine non è stato facile e che c’è sempre la possibilità che appaia qualche nuova situazione dannosa, anche se è più difficile che si verifichi”, aggiunge il Pontefice nel capitolo “Di templi e mercanti. Sì, faccio politica. Perché tutti – afferma il papa nel libro – devono fare politica. Il popolo cristiano deve fare politica. Quando leggiamo ciò che disse Gesù, vediamo che era coinvolto nella politica. E cos’è la politica? Uno stile di vita per la polis, per la città. Quello che non faccio io, né dovrebbe fare la Chiesa, è la politica dei partiti. Ma il Vangelo ha una dimensione politica, che è quella di convertire la mentalità sociale, anche religiosa, delle persone”.