Papa Francesco ha rilasciato una nuova esortazione apostolica intitolata “Laudate Deum”, pubblicata in occasione della festa di San Francesco d’Assisi. Nel documento, il Papa afferma senza mezzi termini che l’origine umana, o “antropica”, del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio. Ha sottolineato che negli ultimi cinquant’anni, la temperatura globale è aumentata a una velocità senza precedenti negli ultimi duemila anni.
Il Papa ha anche criticato le grandi potenze economiche, affermando che spesso privilegiano il profitto a breve termine a discapito dell’ambiente. Ha rilevato che la crisi climatica non è una priorità per queste nazioni, che cercano di ottenere il massimo profitto al minor costo possibile.
Papa Francesco ha ammonito sul fatto che non è più possibile fermare completamente i danni che l’umanità ha causato all’ambiente, ma ha sottolineato che è ancora possibile evitare danni ancora più gravi se si agisce tempestivamente.
Il Papa ha collegato il cambiamento climatico alla pandemia di Covid-19, affermando che entrambi dimostrano la stretta relazione tra la vita umana, gli altri esseri viventi e l’ambiente. Ha sottolineato che quanto accade in qualsiasi parte del mondo ha ripercussioni sull’intero pianeta.
Nella sua esortazione apostolica, Papa Francesco ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di affrontare le conseguenze del cambiamento climatico, tra cui eventi climatici estremi, periodi di caldo anomalo e siccità. Ha enfatizzato che il cambiamento climatico è una questione sociale globale che colpisce la dignità della vita umana.
Il documento del Papa rappresenta un ulteriore impegno della Chiesa cattolica nella lotta contro il cambiamento climatico e nell’advocacy per la protezione dell’ambiente.
Nell’ambito della sua omelia per l’apertura del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità della Chiesa, Papa Francesco ha anche sottolineato l’importanza dell’unità e dell’accoglienza all’interno della Chiesa, sottolineando che il Sinodo non è un parlamento ma un cammino di fede. Ha richiamato all’esempio di San Francesco d’Assisi e alla necessità di una “spoliazione” interiore ed esteriore per purificare la Chiesa. Ha invitato la Chiesa ad essere aperta a tutti e a camminare insieme con lo sguardo di Gesù, che benedice il Padre e accoglie quanti sono affaticati e oppressi. Ha sottolineato l’importanza di essere una Chiesa “dal giogo dolce” che accoglie tutti senza imposizioni.