Nelle strade di Parigi, si notano le pattuglie di militari in mimetica, un segnale che richiama i momenti più oscuri del terrorismo e delle stragi jihadiste come il Bataclan e Charlie Hebdo. Ieri il Louvre è stato evacuato a seguito di una minaccia anonima di bomba, rimanendo chiuso per l’intera giornata, così come la Reggia di Versailles, evacuata nel pomeriggio. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha successivamente confermato che tutte queste minacce erano “non reali”.
La tensione è avvertita ovunque, con il livello di allerta del dispositivo Vigipirate al massimo livello, definito “allerta attentati” dalla sera precedente. La decisione è stata presa in seguito all’omicidio di un insegnante da parte di un ventenne ceceno, Mohammed Mogouchkov, che ha gridato “Allah Akbar”. Il presidente Emmanuel Macron ha mobilitato 7.000 militari della forza Sentinelle, che sono già schierati in strada.
Questo ricorda l’operazione Sentinelle del 2015, avviata dopo le stragi di Charlie Hebdo e all’Hyper Cacher, che comportò la mobilitazione di 10.000 soldati, di cui 3.000 riservisti.
La tensione è evidente, con Darmanin che parla di “un’atmosfera evidente di jihadismo, con persone pronte a passare all’azione”. Anche i turisti sono stati coinvolti, con le evacuazioni nei luoghi turistici e la presenza di poliziotti con giubbotti antiproiettile.
Nel frattempo, ad Arras, dove è avvenuto l’attacco, la popolazione è ancora sotto shock, e lunedì inizierà la scuola con un minuto di silenzio. La famiglia di Mohammed Mogouchkov, da tempo nota per la radicalizzazione, è stata arrestata, inclusi i fratelli e le sorelle. Sono stati fermati anche due bielorussi che erano in compagnia di Mohammed poco prima dell’attentato, ma nessuno aveva sollevato sospetti tali da giustificare ulteriori accertamenti da parte delle forze di sicurezza. Questo ha causato critiche riguardo alla mancata espulsione dei membri della famiglia noti per la loro radicalizzazione negli anni.