R 45577 CAMERA DEI DEPUTATI VUOTA

Dopo lunghe trattative, maggioranza e opposizioni al Parlamento italiano non sono riuscite a raggiungere un accordo su un documento unitario riguardante la situazione in Israele. Invece, sono state presentate quattro diverse risoluzioni alla Camera e tre mozioni al Senato, con voti favorevoli incrociati, consentendo a ciascuna fazione di distanziarsi dai punti più controversi.

La maggioranza ha proposto di interrompere i finanziamenti ad Hamas e di intraprendere un’azione diplomatica per prevenire un’escalation del conflitto. Anche Iv-Az e +Europa hanno presentato le loro risoluzioni. Tuttavia, la sinistra di Avs si è astenuta da tutte le risoluzioni tranne una, firmata con Pd e M5s, che è stata votata separatamente. La maggioranza ha evitato di sottoscrivere un documento che avrebbe attribuito responsabilità non solo ad Hamas ma anche al governo di Benjamin Netanyahu per il fallimento del processo di pace.

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, aveva chiesto un massimo di convergenza tra le fazioni politiche in Parlamento, per dare un segnale di unità di fronte all’odio rivolto verso il popolo israeliano.

La premier, nel corso di una visita alla sinagoga di Roma, ha garantito alla comunità ebraica che sarà difesa da qualsiasi forma di antisemitismo e ha sottolineato l’importanza di difendere il diritto di Israele a difendersi. Questi concetti sono stati richiamati anche nelle varie risoluzioni approvate dal Parlamento.

Le risoluzioni fanno riferimento alla soluzione dei “due popoli due Stati” come l’unica strada per la pace, come affermato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Tuttavia, il M5S ha evidenziato che l’assedio di Gaza viola il diritto internazionale umanitario.

Le risoluzioni sottolineano anche la necessità di isolare Hamas e impegnarsi per evitare che arrivino fondi all’organizzazione terroristica. Tuttavia, è stato tralasciato il riferimento agli aiuti umanitari per tendere una mano alle opposizioni.

In questa situazione di divisione, la mediazione è proseguita durante il dibattito in Parlamento, ma non è stato possibile raggiungere un documento unitario come era successo in passato su altri temi internazionali. La maggioranza ha comunque sottolineato che c’è stata una “convergenza trasversale” delle Camere “a fianco al governo”.