Dopo l’accorso del Pd con Carlo Calenda, lo stesso Pd rischia di presentarsi alle elezioni senza Sinistra italiana ed Europa verde e di perdere anche Luigi Di Maio. Ev e Si chiedono “una rinegoziazione” per un “profilo programmatico che parli al popolo del centro sinistra” affinché ci siano “le condizioni per un accordo”. Calenda replica: “Non c’è alcuna disponibilità da parte di Azione a farlo. L’agenda Draghi è il perno di quel patto e tale rimarrà. Fine della questione”. Poi in serata l’avvertimento da Di Maio: “Impegno civico pretende rispetto e parità di trattamento. Altrimenti viene meno il principio fondante di una coalizione”. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha affermato: “È importante fare di tutto affinché tutta la sinistra e gli ambientalisti siano uniti in questo obiettivo. È importante anche da parte nostra dare dei segnali chiari e sono certo che questa è la strada che si seguirà”.  “L’accordo di ieri con Calenda, con quel profilo programmatico – ha chiarito Bonelli – non parla più al popolo di centrosinistra”. In parallelo dal M5s la vicepresidente Alessandra Todde notava “che sarebbe cosa giusta provare a costruire un percorso comune” con Bonelli e Fratoianni. Dal Nazareno considerano legittime e comprensibili le richieste di maggiori approfondimenti da parte di Ev e Si: pur senza nascondere i problemi, anche dopo il nuovo sbarramento alzato da Azione, si confida che una quadra si possa trovare, puntando sul fatto che l’accordo con Calenda parla di sostenibilità, transizione ecologica e non di nucleare, con un impianto programmatico di centrosinistra. Una coalizione di centrosinistra più ampia possibile, secondo i ragionamenti dem, è considerata fondamentale per contrastare le chance del centrodestra.