Alla fine è andata, Renzi ha portato fino in  fondo il suo attacco, i suoi ministri si sono dimessi, la crisi è aperta. Tutto chiaro? Neanche un po’. La crisi politica, economica, sanitaria galoppa senza freni, e questo è evidente ovunque, sui giornali si parla solo del vaccino, delle misure anti-covid e del duello Conte-Renzi.  Sul perché il paese va a fondo gli italiani hanno le idee abbastanza chiare, sul perché premier e leader del piccolo partito di maggioranza abbiamo litigato fino a dividersi come se il futuro del paese dipendesse da chi prevale nessuno ha le idee chiare. Né Renzi nella sua clamorosa conferenza stampa ci ha aiutato a capire fino in fondo.  Anzi. Quasi un italiano su due (il 46%) è sconcertato di fronte all’evolversi della situazione.

Lo confermano i sondaggi, ma si vede a occhio nudo. Non si pensi a un paese spaccato a metà, Conte vanta un sacco di supporters (ma sono reali?), e Renzi probabilmente molti meno. Ma gli stessi sondaggi coincidono nel far capire che il paese è portato ad essere critico nei confronti della strategia politica dell’ex rottamatore, impegnato da quasi tre settimane in un duro ed estenuante braccio di ferro contro Palazzo Chigi e gli alleati di Movimento 5 Stelle e Partito democratico. In questa crisi, in sostanza, sono tutti prudenti nel valutare le mosse di Renzi. Qual è il suo vero obiettivo? Salverà così anche il Paese? La gente va al sodo e chiede di capire. Certo nessuno la aiuta in questo e il presidente del Consiglio, pur in misura ridotta rispetto al periodo della prima ondata pandemica, continua a godere di un minimo consenso in più rispetto ai suoi competitor politici, da qualunque parte provengano.
Sullo sfondo, quasi fuori dal gioco, l’opposizione. Conte c’è, è presidente del consiglio, spetta a lui tirarci fuori dai guai; ma il centro destra, che fa? E Salvini, che solo un anno fa sembrava il salvatore della patria? I telegiornali ospitano diligentemente le dichiarazioni del leader della Lega, della Meloni, dei Berlusconiani, a questo proposito sembra essere tornati ai pastoni politici di regime stile anni Sessanta. Ma oltre non si va. Le televisioni dell’area Mediaset picchiano duro ogni giorno, sono smart, disinvolte, aggressive    quanto basta. Ma non si va da nessuna parte, Conte da quel punto di vista è blindato. La Giorgia nazionale, leader in ascesa fortissima di Fratelli d’Italia si sbraccia, convince ma non incide. L’unico che può incrinare il potere di Conte è Renzi, per uno strano gioco di alchimie politiche. Solo lui può sbloccare lo stallo che paralizza il paese. Intanto la spallata l’ha data.