Si prevede che in autunno prenda il via la valutazione delle caserme idonee a essere trasformate in strutture di detenzione differenziata per coloro che sono stati condannati in via definitiva a pene brevi per reati non ritenuti di allarme sociale. Il ministro Nordio ha annunciato questo piano dopo la sua visita al carcere delle Vallette di Torino, con l’obiettivo di affrontare il problema del sovraffollamento carcerario.
Il piano prevede che i provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria intraprendano incontri con i referenti locali del demanio e del ministero della Difesa per identificare le caserme dismesse che potrebbero essere adattate per questo scopo. Questo passo è fondamentale per sviluppare un piano nazionale di detenzione differenziata.
Tuttavia, al momento, non è ancora chiaro quanti detenuti potrebbero essere coinvolti in questo trattamento differenziato tra i 42.511 condannati definitivi. Quelli che devono scontare pene inferiori a un anno sono 1.553, mentre si arriva a 4.373 considerando anche coloro con una condanna fino a due anni.
Nel frattempo, nel contesto delle indagini sulla morte di due detenute avvenute lo scorso 11 agosto nel carcere delle Vallette, la procura di Torino ha richiesto documenti all’amministrazione della struttura. Questi documenti si riferiscono al periodo in cui le donne erano detenute. Saranno affidati incarichi per le autopsie nei prossimi giorni.
Riguardo alla morte di una detenuta ventottenne, è stato aperto un fascicolo per l’istigazione al suicidio presso la procura di Torino. Questa ipotesi di reato è stata formulata come passo preliminare per consentire le indagini necessarie. Le indagini sui due casi di morte rimangono separate presso il Palazzo di Giustizia. Un altro caso coinvolge una donna nigeriana di 43 anni che ha rifiutato cibo e acqua per settimane.