– Vincere e subito. Pioli non può attendere oltre dopo la ‘x’ all’esordio contro il Lecce, vuole i tre punti all’Olimpico contro una Roma incerottata («ma nei momenti di difficoltà le squadre di compattano») e si allinea al pensiero di Paolo Maldini, pronto a lasciare qualora il fondo Elliott non abbia ambizioni di vincere in fretta: «Nessuno di noi può permettersi il lusso di aspettare dieci anni. Sappiamo di poter fare bene, Maldini ha fatto dichiarazioni lucide spiegando il momento. Intanto noi andiamo a Roma per vincere, dobbiamo rimboccarci le maniche e risalire». Sul «sogno» chiamato Ibrahimovic del suo direttore tecnico, Pioli invece preferisce non sbilanciarsi: «Sono concentrato sui miei giocatori». La gara con il Lecce, dove sono state alternate «cose positive ed altre negative», deve essere da insegnamento: serve essere intensi «per tutti i 90’» e non lasciare mai nulla al caso. «Bisogna analizzare con lucidità e precisione le cose, ma non farsi mai prendere dagli isterismi e drammatizzare la situazione». Una risposta a quei tifosi che nei giorni scorsi hanno aspramente criticato Suso per lo scarso rendimento e per la nomea di «intoccabile». «Non prendo parte ai processi social o mediatici – la difesa convinta di Pioli -, il nostro gruppo è coeso e unito. Dobbiamo essere una squadra, quando si colpisce un giocatore, si colpisce anche me e tutto il Milan. Sono subentrato in corsa, quindi non ho promesso niente a nessuno e non ho scelto neanche un giocatore della rosa. Ho chiesto solo ai giocatori di dare il massimo. Finché Suso mi darà più garanzie giocherà lui, ma sono partiti tutti allo stesso livello, domani leggerete chi giocherà». La formazione dovrebbe essere, però, confermata in blocco: Pioli vuole infatti dare continuità per trovare presto equilibri e certezze. Seconda panchina consecutiva dunque per Piatek, nonostante il ritorno al gol su azione. «Io non faccio esperimenti – sottolinea il tecnico rossonero -, metto in campo la formazione che ritengo migliore e continuerò così. Leao e Piatek hanno caratteristiche diverse, ogni volta posso scegliere di sfruttarle. Possono anche giocare insieme, basta trovare i giusti equilibri. Sono importanti i titolari ma anche quelli che partono dalla panchina». Non ci saranno Bonaventura, Caldara (infiammazione ad un tendine) e Rodriguez (problema all’adduttore destro) ma Pioli ordina ai suoi di «dimostrare di essere una squadra forte». «Il calendario non mi preoccupa, sto pensando solo alla Roma. Ma per me non c’è un ciclo di ferro, c’è una partita difficile e complicata da affrontare domani. La Roma ha perso solo una partita tra coppa e campionato. Mi aspetto una squadra determinata, noi lo dovremmo essere altrettanto, con convinzione». Nella sua testa, ovviamente, il dodicesimo posto non rispecchia il valore del MilAN