Le controversie legate alle dichiarazioni del generale Roberto Vannacci nel suo libro “Il mondo al contrario” stanno scatenando un dibattito acceso sulle piattaforme social e nella sfera politica. Mentre l’hashtag #IostoconVannacci guadagna popolarità e diverse voci difendono il generale, il ministro della Difesa Guido Crosetto è al centro di polemiche e malcontenti, persino all’interno del centrodestra.

Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi si schiera senza riserve a favore del generale Vannacci, sottolineando che avrebbe mantenuto la stessa posizione sia se il generale avesse espresso opinioni diverse nel suo libro. Crosetto, invece, condanna le tesi omofobe, contro i migranti e le femministe del parà, affermando che Vannacci sia stato destituito dalla carica di presidente dell’Istituto geografico militare a causa delle sue dichiarazioni.

Vannacci ha rifiutato una candidatura con Forza Nuova alle suppletive di Monza per la Camera, dichiarando di voler continuare a fare il soldato. Sgarbi, indignato per ciò che definisce “censura”, sostiene che ogni posizione garantita dalla Costituzione non può essere censurata. Sgarbi critica coloro che hanno attaccato Vannacci e suggerisce che l’azione disciplinare intrapresa nei suoi confronti sia una manifestazione di regime.

Giovanni Donzelli, vicino a Giorgia Meloni, respinge gli attacchi del Partito Democratico sostenendo che non spetta alla politica giudicare la correttezza morale dei contenuti scritti. Tuttavia, Donzelli sostiene che Crosetto ha agito correttamente avviando l’azione disciplinare per verificare l’aderenza del generale alle regole dell’esercito.

L’opposizione, come Elly Schlein del PD e Alessandro Zan, critica sia le dichiarazioni di Vannacci sia quelle di Crosetto. Schlein sostiene che la Costituzione non mette sullo stesso piano tutte le opinioni e non garantisce libertà di espressione a quelle che negano i diritti a gruppi di persone. Zan commenta che le posizioni di Donzelli smentiscono Crosetto.

Le polemiche e le controversie attorno a questo caso riflettono le divisioni e le tensioni all’interno del panorama politico italiano su questioni di libertà di espressione, ideologia e valori.