Se il Def a Montecitorio passa per tre soli voti il governo scricchiola. L’Esecutivo giallo-rosso viaggia sul filo del rasoio, la maggioranza non è compatta. Può succedere di tutto.
Di Giulio Terzi
E ci se lo sarebbe mai aspettato, viste le premesse. Il testo che di fatto costituisce l’ossatura della prossima legge di bilancio è passato per poco a Montecitorio, solo per tre voti oltre la soglia di sicurezza. Attenti ai quattordici assenti non giustificati tra le file del Pd, di M5S, di Leu e Italia Viva. Fosse mancato per qualche motivo qualcuno in più sarebbero stati dolori per tutti. E’ chiaro, all’interno dell’accrocco di partiti che stanno facendo questo percorso comune, ci sono dubbi e interrogativi, c’è conflitto sulle ricette da adottare. Circolano nomi, liste di proscrizione, ci saranno delle rese di conti sanguinose. Non ci interessano i provvedimenti in discussione, in questo momento, i problemi sono altri, di natura squisitamente politica. Qualcosa sta per succedere? Palazzo Chigi può implodere a breve termine, afferma qualche osservatore politico – qualcuno sta lavorando dietro le quinte per ottenere un big bang prima del tempo anche se il momento istituzionale non è dei migliori (rischioso far saltare la manovra a questo punto dell’anno), della serie muoia Sansone con tutti i filistei. Nonostante le minacce la migrazione da una casacca politica all’altra è in pieno svolgimento, gli scontenti (o gli opportunisti, quelli che sanno vedere più lontano degli altri) aumentano, nel mondo grillino e in quello del centro destra. Renzi non scuote le coscienze ma porta scompiglio, pare che da Fi-Pd e forse anche da M5S poco meno di novanta parlamentari potrebbero passare a Italia Viva, la Meloni corre veloce e corrono in diversi sotto le sue bandiere, la pressione centrifuga sconvolge Forza Italia, Cinque Stelle e Pd. Può succedere veramente di tutto. I sondaggi indicano scostamenti importanti, tra pochi giorni si vota in Umbria e tutti ne parlano come se fosse il momento della verità. Sarà il rilancio di Salvini? E Renzi sarà della partita? Come si comporterà l’elettorato Pd umbro, profondamente turbato e scontento? Ormai manca poco.