di WANDA CHERUBINI
VITERBO- Con determina n°4579 del 9 novembre il Comune di Viterbo ha dato incarico all’ing. Giuseppe Sappa dell’università La Sapienza di Roma, di dirigere i lavori di chiusura del pozzo San Valentino. Sulla tempistica il vice sindaco Enrico Maria Contardo ha parlato delle prime settimane del 2021. I lavori dovranno essere svolti dalla Gestervit, la società proprietaria delle terme Salus che  nel 2014 eseguì i lavori, non autorizzati, di pulizia del pozzo, che portarono all’abbassamento del livello dell’acqua della callara del Bullicame. Ma se la Gestervit  non dovesse chiudere il pozzo? Il Comune di Viterbo ha pensato anche a questo visto che agirà in danno e a tal fine ha stanziato 160 mila euro nella variazione di bilancio. Ma l’amministrazione comunale ha stanziato anche 200 mila euro per le Zitelle, la sorgente dove ogni secondo escono circa 10 litri di acqua che vanno al momento a finire nei campi. Dal ricondizionamento di questa sorgente  dipende anche l’acqua per le ex Terme Inps, per le quali esiste un progetto di riqualificazione. Ora si attende di vedere se con la chiusura del pozzo San Valentino la sorgente del Bullicame tornerà a riavere l’acqua di prima. Intanto, per il rilancio delle ex Terme Inps,  la Regione, titolare della miniera, ha chiesto al Comune  la documentazione urbanistica aggiuntiva sulla cubatura dello stabilimento con i relativi vincoli ed anche il progetto della tubatura che porterà l’acqua dalle Zitelle. Ma per quest’ultima cosa serve a quanto pare una variante del piano regolatore, dato che comporta l’attraversamento di zone classificate come agricole.