Da ieri quattro operai della Portovesme srl, nel Sulcis, sono saliti a 100 metri di altezza sulla ciminiera dell’impianto Kss della linea piombo per cercare di scongiurare quello che i sindacati definiscono un “disastro sociale” provocato dal caro energia che mette a repentaglio le attività produttive che divorano centinaia di megavatt. Gli aumenti hanno così colpito la multinazionale Glencore, che controlla lo stabilimento, costretta a pagare da poco più di 20 euro sino a quasi 800 euro a mega watt.
“Finora – afferma il ceo della Portovesme srl, Davide Garofalo – ci sono state solo delle interlocuzioni senza mai arrivare a risultati che potessero portare a una soluzione”. Così i lavoratori hanno scelto la protesta per sollecitare un confronto sui tavoli nazionali. L’appuntamento è stato fissato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per venerdì 3 marzo alle 10 con la sottosegretaria Fausta Bergamotto, Regione Sardegna, istituzioni locali, azienda e parti sociali.