Docenti, studenti e genitori romani sono scesi in piazza. La protesta è avvenuta davanti a Montecitorio in quanto l’accusa è rivolta al governo, reo di non aver preparato per tempo la riapertura delle scuole superiori, gettando così nel caos più totale non solo il personale scolastico, ma anche gli stessi ragazzi. Gianpiero Carnevale, docente del liceo scientifico Primo Levi di Roma, spiega così la protesta:”Ogni volta sentiamo dire che la scuola sta per riaprire, che riaprirà, ma i problemi non vengono assolutamente affrontati”. C’è poi il nodo dei trasporti. Quanto messo in campo finora dagli enti locali non sarebbe sufficiente a garantire l’adeguato distanziamento sociale e l’arrivo scaglionato degli studenti, così come previsto dalle regole varate in Prefettura. Il mondo scolastico desidera tornare alla didattica in presenza, ma rimane l’incertezza di come la scuola potrebbe affrontare i doppi turni con i ragazzi che continuerebbero ad arrivare alle 8, per poi restare fuori dalla scuola in attesa del proprio turno. Ad oggi gli insegnati lamentano il fatto che nessuno ha mostrato loro il piano dei trasporti. Insomma, conclude Carnevale, “al momento ribadiamo che purtroppo non ci sono le condizioni per tornare a scuola”.