Un rapporto diffuso da Save the Children ha evidenziato la drammatica situazione dei minori coinvolti nello sfruttamento del lavoro agricolo nelle province di Latina e Ragusa. Secondo i dati, molti di questi bambini vivono in condizioni di forte isolamento, in alloggi improvvisati nei terreni agricoli, con difficoltà nell’accesso alla scuola e ai servizi sanitari e sociali.
Il rapporto rivela che i figli dei braccianti in queste aree sono spesso invisibili per le istituzioni, non censiti all’anagrafe, e quindi manca una visione completa della loro presenza sul territorio. La loro infanzia è segnata dal coinvolgimento diretto nello sfruttamento lavorativo, iniziando già a 12-13 anni, con retribuzioni di appena 20-30 euro al giorno.
Durante la pandemia, molti di questi ragazzi hanno sostituito la scuola con il lavoro agricolo, con conseguenti difficoltà nello studio e risultati scolastici scadenti, portando a bocciature e ingressi ritardati alle superiori.
Save the Children ha fatto appello al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per un programma specifico per l’emersione e la presa in carico dei figli dei lavoratori agricoli vittime di sfruttamento. Si chiede inoltre un coordinamento tra istituzioni locali, servizi sociali e organizzazioni sindacali per monitorare la presenza dei minori nei territori agricoli e offrire servizi di base. È importante anche includere questo tema nei percorsi di formazione del personale incaricato di verificare l’attuazione delle leggi per rafforzare la protezione e il sostegno delle vittime di sfruttamento.