Il Parlamento europeo ha approvato un emendamento che condanna la retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtiq da parte di alcuni leader politici e governi nell’Unione Europea, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia. L’emendamento, inserito dalla delegazione dei Verdi nella relazione sulla depenalizzazione universale dell’omosessualità, è stato votato da 282 eurodeputati. La risoluzione nel suo complesso, invece, è stata votata da 416 eurodeputati e si concentra invece sul dossier Uganda. Nel testo l’Eurocamera “sottolinea che il disegno di legge, che propone la pena di morte, l’ergastolo o fino a 20 anni di carcere per i reati di “omosessualità” o la sua “promozione”, viola la Costituzione ugandese, gli obblighi dell’Uganda nei confronti della Carta africana dei diritti umani e dei popoli e il diritto internazionale. I deputati, nella risoluzione, “esprimono preoccupazione per il possibile impatto del disegno di legge nella regione africana, data la crescente tendenza a criminalizzare le persone Lgbtiq in alcune parti dell’Africa, come Ghana, Niger e Kenya. La risoluzione deplora il contributo del Presidente Museveni all’odiosa retorica sulle persone Lgbtiq, aggiungendo che le relazioni tra l’Ue e l’Uganda saranno a rischio se il Presidente dovesse firmare la legge”.