Alessandro Impagnatiello, un uomo di 30 anni, ha confessato di aver ucciso Giulia Tramontano e ha indicato ai Carabinieri dove aveva nascosto il suo corpo senza vita. Il cadavere è stato trovato in un lembo di terra dietro ai box di una palazzina in via Monte Rosa a Senago, nel Milanese, non lontano dalla casa della coppia. Dopo l’interrogatorio condotto dai Carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, Impagnatiello è stato portato nel carcere di San Vittore. È stato accusato di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.

Dall’interrogatorio sono emersi dettagli agghiaccianti. La ragazza è stata uccisa con 2-3 coltellate dopo una lite in casa, e Impagnatiello ha tentato di bruciare il corpo per due volte senza successo. Inizialmente ha cercato di dar fuoco al cadavere nella vasca da bagno di casa con dell’alcol, poi ha provato a bruciarlo in un box di famiglia all’esterno della casa di Senago, utilizzando della benzina. La Procura ha anche contestato l’aggravante della premeditazione.

La sorella di Giulia Tramontano ha pubblicato una storia su Instagram in cui ringrazia per aver dato speranza alla famiglia di trovare la ragazza e per aver creduto e aiutato. Esprime la gratitudine di una famiglia distrutta che non ha avuto la possibilità di accudire il proprio nipote e di genitori privati del diritto di essere tali. La sorella conclude dicendo che la famiglia sarà sempre unita come nella foto condivisa, che ritrae la madre, il padre e i figli.

Dalle indagini è emerso che poco dopo l’omicidio, Impagnatiello avrebbe tentato di incontrare un’altra donna con cui aveva una relazione. Avrebbe assicurato che Giulia se ne era andata e che lui era libero, screditando anche la 29enne dicendo che il figlio che aspettava non era suo, cosa che non era vera. Tuttavia, la donna ha deciso di non incontrarlo per paura. Le tracce biologiche, presumibilmente di sangue, trovate sulla sua auto hanno portato la Procura di Milano ad indagare su Impagnatiello. È emerso che l’uomo aveva screditato più volte la sua compagna parlando male di lei con l’amante.

Sembra che sia stata l’amante, una collega americana di Impagnatiello, a chiedere al 30enne di incontrare Giulia quel sabato per avere una conversazione chiara. Entrambe le donne, all’oscuro l’una dell’altra fino a quel momento, avevano sospetti sul fatto che l’uomo avesse un’altra relazione già dall’aprile precedente. Con l’amante, Impagnatiello avrebbe parlato più volte male della fidanzata, affermando, apparentemente, che avesse problemi mentali e cercando di screditarla in ogni modo possibile.