E’ abbastanza insolito l’atteggiamento del premier Conte in questa confusa fase politica. Dovrebbe abbassare i toni e costringere tutti gli altri contendenti a farlo, come leader superpartes di una coalizione di governo dovrebbe mantenere equilibrio e fin che possibile una certa linea di equidistanza, e invece ha mollato gli ormeggi schierandosi apertamente da una parte. Che non sia un atteggiamento sensato è fuor di dubbio, che sia pericoloso ed ingeneri dubbi ed equivoci è altrettanto evidente. A che gioco sta giocando Palazzo Chigi? Quanto è strumentale la svolta dettata dagli sviluppi delle vicenda-profughi? C’è altro di cui discutere in questo momento? Di Maio fa il diavolo a quattro, attacca rabbiosamente, la sinistra applaude, pronta a giocare la sua parte quando non ci sperava più. Governo giallo-rosso in vista dopo il governo giallo-verde? Ma non erano i grillini che giuravano su cinque anni di intesa con Salvini? Il ministro dell’interno risponde con garbo ma per le rime a Conte, sia via facebook che attraverso dichiarazioni rese ai giornalisti. Usa l’ironia, tiene i toni bassi, ma non risparmia nulla al premier e a Di Maio. Parliamoci chiaro, sono risse da cortile, il paese è sconcertato anche se Ferragosto distrae tutti. Darsele di santa ragione a colpi di facebook non è il massimo dell’eleganza in un momento come questo. La politica non è un circo e ha delle regole non scritte ben precise. Non è questo il modo di dare indicazioni al paese, così non si è credibili nè sul piano interno nè su quello esterno. Il paese ha veramente bisogno di altro. E forse chi ci governa oggi non è all’altezza.