Di Giulio Terzi
Siamo al limite della sopportabilità, stanno per arrivare le settimane calde del Natale (già in questo week end si sono visti i primi segnali, non osiamo pensare cosa potrà accadere più avanti), il traffico sta progressivamente impazzendo, senza regole e senza freni, l’amministrazione si trincera dietro le Ztl sempre più lunghe, i divieti e le aree pedonali. I dati dicono che Roma è diventata la città più trafficata d’Italia e non sembra ci siano vie d’uscite. E i vigili? Non ne avevano assunte alcune centinaia? Mistero, I vigili ci sono, e in questi giorni pare che una mano misteriosa li abbia sbattuti in strada. Ma non si capisce quanto questo rientri nel piano del Ministro Lamorgese per la sicurezza nella capitale ( i posti di blocco sono decine e decine) o se sia una iniziativa del comandante (ex pensionato) della Municipale Di Maggio. Il dato di fatto è comunque incontrovertibile. I vigili si vedono pochissimo e non incidono sul traffico, soprattutto in alcune aree. Le auto in seconda fila sono migliaia e migliaia, indisturbate, arroganti. Del resto che alternative di parcheggio sono rimaste? Il Movimento Cinque Stelle capitolino in campagna elettorale ha fatto della mobilità sostenibile e della diminuzione del traffico automobilistico la propria bandiera, ora è arroccato in una difesa velleitaria, inutile. In questi anni tutto è progressivamente peggiorato, su questo fronte. I mezzi pubblici vanno a rilento, complice il maltempo. Le metropolitane vivono disagi sempre più quotidiani, tra scale mobili malfunzionanti e problemi ai convogli. Senza un’adeguata ed efficiente rete di trasporto pubblico, i romani finiscono per andare in macchina ovunque. Ecco perché la città è nella morsa del traffico costantemente. Dice Di Maggio che i nuovi mille vigili sono tutti per strada. Se lo dice lui bisogna credergli. Ci spieghi con chiarezza, con delle bandierine sulla mappa della città dove sono dislocati, allora. Le garritte poste nei posti strategici sono quasi tutte vuole e in stato imbarazzante. Significa qualcosa? Lo stesso sindaco Raggi ha tirato le orecchie al comandante, se il traffico cittadino non va qualche problema deve pur esserci. E se gran parte del bilancio se ne è andato in massicci investimenti in corsie preferenziali, sulle ciclabili, per l’acquisto dei nuovi bus. Gran parte del bilancio è su queste voci. Il tutto con un unico obiettivo: far sì che i romani lascino a casa l’auto e inizino ad usare i mezzi pubblici. Il traffico fuori controllo di questi giorni sembra dimostrare però che l’obiettivo non è stato centrato e farlo notare costringe a fornire risposte. Le soluzioni di Di Maggio? Posto che il corpo di polizia locale è, in base alla legge regionale, carente di quasi 3000 unità, si può puntare sull’aspetto psicologico, rafforzare la presenza percepita. Così, oltre alla indicazione di tenere i lampeggianti accesi agli incroci per rendersi visibili, si aggiunge anche la disposizione di “sensibilizzare il personale impegnato nelle attività di contrasto alle soste irregolari all’utilizzo della modulistica cartacea per un’azione preventiva di maggiore evidenza”. Meno multe con i dispositivi tecnologici e più sanzioni certificate con il foglietto sul parabrezza. Sperando che i romani cadano nel tranello…