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Raggi dimettiti”, “Raggi a casa”, “andate a lavorare” e “buffoni” rivolto ai consiglieri del M5s, intanto impegnati, a sfottò, a brindare con finti mojito fatti di acqua e foglie di menta. Una mattinata animata, quella davanti all’ingresso di palazzo Senatorio. La Lega romana è scesa in piazza con un sit in che di fatto ha lanciato l’opa di Matteo Salvini sul Campidoglio grillino. Una chiamata alle armi, cominciata giorni fa con il caos che ha travolto Ama, l’azienda dei rifiuti, e l’esplosione dell’ennesima emergenza immondizia, con risposta immediata di consiglieri e coordinatori del Carroccio, tutti presenti con cartelli e striscioni per accogliere il leader.

“Io ricordo che al ballottaggio del 2016 dissi ai romani ‘piuttosto che votare il Pd provate con i 5 Stelle’, ecco mi sono pentito” ha detto Salvini ai cronisti parlando di Roma. “Dopo tre anni è un danno evidente e quindi rimangono solo le sue dimissioni così che i cittadini di Roma possano scegliersi un sindaco finalmente all’altezza”. Al suo fianco i riferimenti romani del partito, dal capogruppo in Campidoglio Maurizio Politi, firmatario della mozione di sfiducia alla sindaca, già protocollata in aula Giulio Cesare, alla referente di Roma e capogruppo in VII municipio Flavia Cerquoni, il coordinatore di Roma e Provincia, ex sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon. Nomi in circolazione per le prossime amministrative? “Abbiamo decine di uomini e donne nei quartieri che farebbe il sindaco meglio di lei. Ora la priorità è ripulire la città e liberare il Campidoglio, poi avremo modo di scegliere”.

Ora il tempo è quello della piazza, romana, da aizzare in vista della più grande manifestazione di sabato 19 ottobre in piazza San Giovanni. “Sarai brava a fare la cuoca, la mamma, l’avvocato, ma fare il sindaco non è il tuo mestiere” tuona dal megafono, stretto tra i supporter sulle scalinate. Mentre in parallelo c’è chi organizza un contro sipario, come dire, colorito. Alcuni consiglieri comunali e rappresentanti pentastellati, in testa il capogruppo Giuliano Pacetti, si sono presentati all’ingresso di Palazzo Senatorio, sulla scalinata Sisto IV, con un vassoio pieno di bicchieri di mojito. Un bel brindisi con i calici alzati verso il leader della Lega e cartelli con le scritte ‘Dal mojito al black russian è un sorso’. Evidenti i riferimenti alle polemiche estive, quando il capo del Carroccio era ministro, ai comizi dalla spiaggia del Papeete beach, e allo scandalo dei presunti finanziamenti russi alla Lega.