ROMA – Questa mattina le delegazioni delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono state ricevute dalla direzione generale del San Camillo, a seguito di un’assemblea-sit in davanti all’ingresso dell’ospedale romano, per protestare contro l’esubero di personale che scaturirebbe dal cambio appalto delle società che si occupano di pulizie.
I sindacati “contestano le modalità adottate dall’ATI vincitrice dell’appalto, in quanto non rispetta l’accordo sottoscritto dalla Regione Lazio con le organizzazioni sindacali nel luglio 2020, che prevede l’obbligo della continuità dei rapporti di lavoro attualmente in essere, il mantenimento degli attuali livelli retributivi e la piena e corretta applicazione della clausola sociale”.
Il Direttore Generale dell’A.O. San Camillo Forlanini, Narciso Mostarda, ha ricevuto la delegazione e ascoltato le motivazioni che hanno portato alla protesta, che si è svolta pacificamente.
“L’azienda ospedaliera, pur impegnata a contrastare eventuali sprechi di risorse pubbliche, non intende risparmiare sulla qualità dei servizi di pulizia, fondamentali per garantire elevati standard assistenziali e per scongiurare il rischio di infezioni ospedaliere. Una lezione più che mai importante dopo gli anni di pandemia”, ha dichiarato Mostarda.
Durante l’incontro l’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini ha preso l’impegno ad ascoltare nell’immediato sia le società subentranti sia quelle che attualmente svolgono i servizi di pulizia. Inoltre l’A.O. ha confermato alle organizzazioni sindacali la proroga fino al 30 giugno 2023 dell’attuale gestione del servizio di pulizia e sanificazione, salvo minori tempi necessari per il cambio di appalto.
“Apprezziamo l’interessamento diretto da parte della direzione ospedaliera e auspichiamo che il tempo del rinvio sia utile a raggiungere un accordo per il pieno mantenimento dei livelli e delle condizioni occupazionali”, concludono le organizzazioni sindacali.