Morti padre, madre e neonata.Coinvolti auto, camper e pullman tra Bologna Interporto e Altedo

Grave incidente stradale la notte scorsa sull’autostrada A13 Bologna-Padova nel tratto tra Bologna Interporto e Altedo in direzione Padova al chilometro 15: un’intera famiglia della provincia di Vicenza è stata distrutta. Sono morte tre persone: padre, madre e figlia di 5 mesi. Altre quattro persone sono rimaste ferite.
I due giovani rimasti uccisi si chiamavano Daniele Minati e Anna Pieropan, 32 e 29 anni. Con loro ha perso la vita la figlioletta Diletta Minati, nata lo scorso 31 maggio. La coppia è morta sul colpo dopo l’impatto con il pullman, che ha praticamente distrutto il loro mezzo. Il personale sanitario del 118 ha tentato a lungo, invano, di rianimare la neonata. La famiglia era su un vecchio furgone Fiat Ducato adibito a camper e stava probabilmente facendo ritorno a casa, a Schio nel Vicentino.
Secondo una prima ricostruzione, la famiglia vicentina viaggiava su un camper. Il mezzo è stato tamponato da un’utilitaria e, dopo aver urtato il newjersey, si è ribaltato in mezzo alla carreggiata dove è stato nuovamente tamponato da un pullman che stava sopraggiungendo. A bordo del pullman viaggiava una comitiva di una cinquantina di ragazzi di Pordenone, tra i quali alcuni minorenni, che stava rientrando da una gita al Lucca Comics.
Sono indagati per omicidio stradale i conducenti dei due veicoli che hanno tamponato il camper. Alla guida dell’utilitaria, una Ford Fiesta, un 19enne di Napoli neopatentato (ha conseguito la patente a maggio), mentre il conducente del pullman è un 53enne originario dell’ex Jugoslavia, residente in Italia. A entrambi la Polstrada di Altedo che ha eseguito i rilievi ha cautelativamente ritirato la patente. I due sono tra i feriti dell’incidente, nessuno in gravi condizioni, e in ospedale sono stati sottoposti ai test per accertare l’eventuale assunzione di alcol o droga. L’incidente sarebbe stato innescato dal conducente della Fiesta che, per motivi da chiarire, ha tamponato il Fiat Ducato adibito a camper che lo precedeva. L’utilitaria è finita fuori strada, mentre il Ducato dopo una sbandata e l’urto contro il newjersey si è capovolto in mezzo alla carreggiata ed è stato preso in pieno dal pullman.
Schianto in auto dopo la discoteca: lei muore, lui in coma
Il giovane è il fratello minore di Andrea Antonello, cui fu diagnosticato l’autismo e per questo il padre lasciò il lavoro
Una ragazza di 18 anni morta nello schianto dell’auto finita nel fossato e il fidanzato di 19 anni, che guidava, in coma all’ospedale. Il tutto dopo una nottata in discoteca. Ma il dramma di Musile di Piave, nel Veneziano, ha avuto una concatenazione di eventi che, fermati subito, avrebbero evitato la tragedia. Il giovane – figlio di un imprenditore che ha abbandonato il lavoro per seguire da vicino la vita dell’altro figlio, autistico, e la cui scelta ha ispirato un romanzo e un film – aveva subìto il ritiro della patente di guida poche ore prima di arrivare in discoteca a Jesolo.
Gli agenti della Polizia, durante un controllo stradale, l’avevano trovato con una piccola quantità di hashish, sufficiente per far scattare il sequestro della patente. In macchina, poi, oltre a lui e alla fidanzata c’erano altri 4 amici, quindi uno in più dei passeggeri consentiti. Come da prassi, gli avevano consegnato un permesso temporaneo per tornare a casa. Ma era la notte di Halloween, i sei avevano appuntamento con altri amici al “King’s”, un locale di Jesolo. E non hanno cambiato programma. Si sono diretti in discoteca, hanno fatto festa e, verso le 8 del mattino, si sono rimessi in macchina per tornare a casa, a Castelfranco Veneto (Treviso). Pochi chilometri ed è avvenuto lo schianto.
L’automobile su cui i due fidanzati Alberto Antonello e Giulia Zandarin viaggiavano – pare a velocità sostenuta – ha fatto uno scarto, è uscita di lato e si è capovolta in un fossato. Sono arrivati i sanitari del Suem 118 e i Vigili del fuoco, che hanno usato le cesoie per estrarre i ragazzi dalle lamiere. Per Giulia non c’era già più nulla da fare. Lui, Alberto, in condizioni gravissime, è stato portato in elicottero all’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove ora si trova in coma farmacologico. I primi test avrebbero evidenziato un tasso alcolico nel sangue oltre il consentito. Per un neo-patentato, poi, il dato deve essere pari a zero.
Il ragazzo è figlio di Franco Antonello, l’imprenditore che lasciò il lavoro dopo che al figlio maggiore Andrea venne diagnosticato l’autismo. Alla storia si è ispirato il romanzo “Se ti abbraccio non aver paura”, di Fulvio Ervas, e recentemente anche il film di Gabriele Salvatores “Tutto il mio folle amore”, presentato all’ultima Mostra di Venezia.