Truffa aggravata nel settore dell’assistenza socio-sanitaria e otto arresti. Le Fiamme Gialle di Udine, coordinate dalla Procura della Repubblica, stanno eseguendo otto arresti, perquisizioni e sequestri per 10 milioni di euro nell’ambito di un procedimento per truffa aggravata in materia di spesa socio-sanitaria, ai danni dei bilanci delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia.
Come scrive Il Messagero Veneto, in manette è finito l’imprenditore udinese Massimo Blasoni, fondatore di “Sereni orizzonti”, società attiva nel settore dell’assistenza per anziani, autosufficienti e non, e nella gestione di comunità terapeutiche-riabilitative per minori e adolescenti, con sedi operative non soltanto in Friuli, ma in tutto il territorio nazionale. Con Blasoni, che è stato anche coordinatore regionale di Forza Italia, sono state arrestate altre sette persone.
Il sistema di frode ai danni delle regioni era complesso. Le strutture operative della società, per massimizzare i profitti d’impresa, comprimevano al massimo il costo del personale di servizio impiegato ed erogavano prestazioni diverse per quantità e qualità rispetto agli standard contrattualmente previsti, determinando una minore assistenza ad anziani e minori, anche a rischio di pregiudicarne il benessere e la salute. A tale scopo venivano rendicontate anche maggiori ore di assistenza socio-sanitaria, considerando tra queste prestazioni anche quelle effettuate da personale privo delle necessarie qualifiche e, di fatto, impiegate solo nei servizi di pulizia e di cucina. La documentazione attestante le presenze giornaliere degli operatori assistenziali e le ore di lavoro da loro realmente prestate era sistematicamente distrutta.
Il sistema di frode è emerso grazie a una verifica fiscale condotta dalle Fiamme Gialle di Udine, nell’ambito della quale i Finanzieri si erano accorti di alcune criticità nella rendicontazione degli oneri alle Aziende Sanitarie nel comparto dell’assistenza agli ospiti delle residenze per anziani e delle comunità per minori. Il socio di maggioranza della società, pur non avendo alcun formale ruolo amministrativo, di fatto aveva escogitato ed attuava, con i suoi collaboratori, una politica aziendale volta a massimizzare i profitti. Il procuratore della Repubblica di Udine, Antonio De Nicolo, e il sostituto procuratore della Repubblica, Paola De Franceschi, che hanno coordinato le indagini, hanno voluto salvaguardare, nella richiesta di adozione delle misure cautelari, la continuità dei servizi di cura e assistenza degli ospiti e i rapporti di lavoro degli addetti alle strutture.