La scelta dei nuovi amministratori delegati delle società Eni, Enel, Poste e Leonardo sta creando molte tensioni all’interno della maggioranza di governo. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha infatti voluto avere l’ultima parola nella scelta degli amministratori delle “big 5”. La Lega punta tutto sull’Eni, dove dovrebbe avvenire la riconferma di Claudio Descalzi per la sua esperienza e risultati, in vista del Piano Mattei per l’Africa. Tuttavia, sembra che il profilo giusto per la presidenza dell’Eni non sia ancora stato trovato.
Per la presidenza dell’Enel, Paolo Scaroni sembra essere stato scelto dai partiti di centrodestra, mentre per la presidenza di Leonardo, si punta sul Generale Giuseppe Zafarana, attuale comandante della Guardia di Finanza in scadenza a maggio.
Tuttavia, non è facile trovare un accordo tra i partiti, che cercano di bilanciare le proprie forze rispettando il peso delle singole società e dei singoli partiti. Meloni ha insistito per avere la scelta degli amministratori delegati, mentre le presidenze verranno suddivise in base alla forza dei partiti. La settimana è stata definita come decisiva per le nomine, anche se a sera ancora non ci sono state certezze e qualche manager si sente ai margini della partita chiedendo informazioni in modo informale.
La maggioranza è impegnata a trovare un accordo complessivo entro giovedì, quando andrà depositata la lista di Poste. L’obiettivo sarebbe di chiudere tutto entro domani. Un momento di tensione tra i partiti di destra, ma Matteo Salvini liquida le discussioni come “fantasie”. La vera novità su cui Meloni insiste è la nomina di Roberto Cingolani ad amministratore delegato di Leonardo, ovvero il passaggio dall’essere consulente del governo Draghi all’essere ad della società.