Sono trascorsi quasi tre mesi dall’alluvione che ha colpito la Romagna, ma la tregua istituzionale è giunta al termine. Un acceso scontro è emerso tra il governo centrale e la Regione, con la premier Giorgia Meloni da una parte e Stefano Bonaccini dall’altra.Questo conflitto ha coinvolto anche i partiti di FDI e PD. I contendenti si scontrano sulle cifre degli aiuti, il metodo di ricostruzione e le azioni intraprese per ripristinare la regione in vista dell’autunno e per aiutare le famiglie e le imprese colpite dai danni dell’alluvione.
La disputa sembra destinata a protrarsi e ad intensificarsi, con le elezioni regionali previste per il massimo all’inizio del 2025 che gettano un’ombra sullo sfondo. Inizialmente, c’era stata un’atmosfera di collaborazione tra Giorgia Meloni e Stefano Bonaccini, evidenziata durante le visite di Meloni alla Romagna insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Tuttavia, il clima di cooperazione si è incrinato quando il governo ha scelto il generale Francesco Paolo Figliuolo come commissario anziché il presidente della Regione, suggerendo un’allontanamento dal metodo usato nella ricostruzione del terremoto in Emilia del 2012.
La questione si estende anche alle risorse finanziarie disponibili. Meloni ha sottolineato che il governo ha stanziato 4,5 miliardi di euro per la ricostruzione delle zone alluvionate e ha l’obiettivo di risarcire tutti i privati danneggiati. Tuttavia, secondo Bonaccini, le misure adottate dal governo finora non hanno portato i risultati sperati, e le famiglie e le imprese stanno ancora aspettando gli indennizzi.
Le critiche e le accuse si sono moltiplicate tra le parti, con Bonaccini che lamenta la mancanza di sostegno da parte di Meloni e quest’ultima che risponde accusando di fretta e polemiche inutili. In risposta, Bonaccini e altri sindaci hanno invocato un confronto diretto per affrontare le problematiche e trovare soluzioni efficaci.
La situazione è ulteriormente complicata dalla discrepanza tra i fondi stanziati e la percezione delle famiglie e delle imprese che non hanno ancora ricevuto aiuti significativi. La necessità di una cooperazione più efficace e un’azione concreta per aiutare le vittime dell’alluvione resta al centro dell’attenzione, poiché le comunità colpite cercano di affrontare i danni e la devastazione causati dal disastro naturale.