E’ passato un lungo periodo di tempo da quel terribile terremoto che ha scosso il Centro Italia alle 3.36 del 24 agosto 2016. Quella notte ha dato inizio a una sequenza distruttiva che si è estesa fino ai primi mesi del 2017, coinvolgendo un vasto territorio nazionale. Le Regioni colpite sono state quattro, con oltre trecento vittime, centinaia di feriti, decine di migliaia di sfollati e molte città e borghi completamente distrutti o gravemente danneggiati. Luoghi che occupano un posto speciale nei cuori di tutti, da Amatrice a Norcia, da Accumoli ad Arquata, da Visso a Castelsantangelo sul Nera, da Ussita a Pescara del Tronto, e molti altri. Questa catastrofe è destinata a rimanere per sempre nella memoria collettiva.
Nel giorno dell’anniversario, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso il cordoglio per le vittime e la vicinanza alle loro famiglie. Tuttavia, afferma che, nonostante siano trascorsi sette anni, la ricostruzione è ancora lontana dal completamento. La ferita del terremoto è ancora aperta e continua a causare sofferenza. Oltre 14.000 famiglie sono ancora lontane dalle proprie abitazioni e molte aree lottano per tornare alla normalità. Sussistono ritardi da colmare e sfide da affrontare. Tuttavia, il governo sta lavorando per accelerare il processo di ricostruzione, semplificando le procedure e sostenendo gli attori coinvolti nella progettazione e nello sviluppo delle opere pubbliche.
Meloni sottolinea anche l’importanza di concentrarsi sull’infrastrutturazione stradale delle zone dell’Appennino centrale, che sono state troppo a lungo trascurate. Gli investimenti mirano a superare il miliardo di euro, al fine di creare le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Il programma ‘NextAppennino’, finanziato dal Piano Nazionale Complementare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per le aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016, sta dimostrando il potenziale di utilizzare le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e promuovere un nuovo sviluppo.
Nonostante i progressi, molte persone trascorrono ancora le notti lontane dalle loro case, nei palazzetti dello sport, negli alberghi costieri e persino su un treno. Le verifiche nelle scuole sono state effettuate per garantire la sicurezza degli edifici, con alcune aule chiuse. La pandemia e l’inflazione hanno rallentato il processo, ma ora si sta cercando di dare nuovo slancio alla ricostruzione privata e pubblica.