Sicurezza sui luoghi di lavoro. Per il leader della Cgil Maurizio Landini “serve una norma che fermi le aziende sino a quando non sono ripristinate le norme di sicurezza”. In un’intervista alla Stampa, rilasciata dopo un martedì nero che ha visto ben sei vittime sul lavoro, Landini evidenzia come sul dossier sicurezza si stia facendo “progressi veri”. Per Landini “la serie degli incidenti dimostra l’urgenza di agire. Qualità del lavoro, salute e sicurezza devono diventare una priorità nazionale”.
Per il segretario della Cgil  devono essere aumentati i poteri ispettivi e le sanzioni. “Con Draghi  – sottolinea – abbiamo condiviso la necessità che nelle imprese che non rispettano norme, o che sono soggette a incidenti, le attività possano essere sospese sino a che non si ripristinino le condizioni di sicurezza. Questo vuol anche dire, da subito, effettuare migliaia di nuove assunzioni negli ispettorati del lavoro, nelle Asl e servizi territoriali.
Inoltre, è necessario rafforzare il vincolo della formazione per i datori di lavoro. L’incidente di Pieve Emanuele avviene nell’ambito di un appalto e, troppo spesso, le vittime sono lavoratori precari o neoassunti. Non si può restare a guardare”.
La Cgil chiede la patente a punti della sicurezza aziendale. “Il governo – spiega Landini – si è reso disponibile a lavorarci a partire dal coordinamento delle banche dati. Il nodo è prevenzione e formazione. La sicurezza deve essere considerata un investimento, non un costo”.