DIETRO I FATTI/ Notti pericolose, è emergenza sicurezza
Lo abbiamo scritto anche la settimana scorsa, il governo ha avuto la pessima idea di cambiare prefetto in un momento di crescente emergenza sicurezza. La new entry, ancorchè capace ed esperto, avrà bisogno di tempo per prendere in mano la situazione, e il tempo è proprio quello che alla capitale manca. Laura Lega o Claudio Palomba (i due nomi che si fanno per la successione a Frattasi) avranno un battesimo del fuoco di un certo interesse. Si è fatta panna montata sul “caso Stazione Termini”; spenti i riflettori tutto è tornato come prima, un autentico far west. Si è posto l’accento sulla movida violenta, l’altra sera bande di ragazzotti si sono affrontati in una colossale rissa sradicando sanpietrini e usandoli come armi. Ma ci sono anche i diciannove omicidi in cinque mesi, tra i quali quelli di nove donne. E anche una quindicina di ferimenti. A Roma si spara, Roma violenta, si potrebbe dire parafrasando i titoli di una serie di film degli anni Settanta (ma all’epoca la città fuori controllo era Milano). Ci sono sempre più frequenti regolamenti di conti, la prova che la pax mafiosa nella capitale sta scricchiolando. E che dire delle violenze alle donne, degli stupri riusciti o solo tentati, del clima di terrore che sta invadendo alcuni quartieri, alcune strade? Le donne si sentono insicure a girare in città e non fanno mistero a dirlo. Il senso di insicurezza aumenta, uno studio della associazione Donnexstrada fa emergere un quadro inquietante. Le donne romane temono soprattutto l’area attorno a Termini, le periferie sono off limits, Tiburtino e Ostiense sono considerati i quartieri più pericolosi. Aumentano le donne che portano nella borsetta lo spray al peperoncino ma che hanno paura di parcheggiare la sera sotto casa. Roma non è una città a misura di donna, certamente. Si può fare qualcosa? Più divise in campo, commissariati e stazioni dei carabinieri aperti e luminosi nella notte? Pattugliamenti continui, collaborazione operativa delle forze armate, impiego di vigilantes privati, strade illuminate (costerà ma la sicurezza non ha prezzo), vetrine con le insegne accese? Telecamere dappertutto? Tutto quello che serve per dare la percezione di una città sicura. Per ora è un sogno. Roma fa paura.