La Serbia è sotto shock per la strage avvenuta in una scuola primaria di Belgrado, dove un giovane studente non ancora quattordicenne ha aperto il fuoco con la pistola del padre uccidendo otto suoi compagni di scuola e una guardia giurata, ferendo inoltre altri sei studenti e un’insegnante. La tragedia è avvenuta il giorno della ripresa delle lezioni dopo il ponte del primo maggio, una giornata non lavorativa in Serbia. L’autore della strage, Kosta K., è stato arrestato poco dopo dalla polizia nel cortile della scuola e, dopo l’interrogatorio di polizia, potrebbe essere rilasciato a casa perché non penalmente perseguibile in base alla legge serba che stabilisce che i minori di quattordici anni non sono perseguibili penalmente. Tuttavia, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha annunciato che il pluriomicida verrà trasferito in un dipartimento speciale di una clinica psichiatrica.

Secondo le prime indagini, Kosta K. aveva pianificato la strage da almeno un mese e possedeva una piantina della scuola e un elenco di studenti da uccidere. Sorprende il fatto che Kosta K. proveniva da una famiglia benestante e che era sempre stato considerato un ragazzo diligente, educato e ambizioso, appassionato di astrofisica e sport, con una predilezione per il karatè e il basket. Sui motivi reali che hanno scatenato la sua rabbia omicida non vi è ancora alcuna certezza, ma alcuni media hanno riferito che Kosta K. fosse stato vittima di maltrattamenti e bullismo da parte dei suoi compagni di scuola, mentre altri hanno suggerito che fosse sotto l’effetto di stupefacenti al momento della strage.

Il padre di Kosta K., proprietario della pistola con cui il figlio ha sparato, è stato arrestato insieme alla madre del ragazzo, un’avvocatessa. Secondo i media, il padre portava regolarmente il figlio al poligono di tiro e aveva tenuto le armi chiuse in una cassaforte con un codice segreto, del quale tuttavia il figlio era a conoscenza.

Il governo serbo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale e il ministro dell’Istruzione Branko Ruzic ha dichiarato che le lezioni, annullate nella giornata della strage, riprenderanno domani con un minuto di silenzio in tutte le scuole del Paese. Il capo della polizia di Belgrado ha rilevato che la guardia giurata della scuola, che si è lanciata contro Kosta K. cercando di immobilizzarlo, ha compiuto un gesto eroico che ha evitato un bilancio di morti ancora più grave.

Questa è stata la tragedia più grave che ha colpito la Serbia e il sistema d’istruzione del paese nella storia recente. La comunità internazionale ha espresso la sua solidarietà alla Serbia in questo momento di grande dolore e ha invitato a una riflessione su come prevenire simili tragedie in futuro.