Una nuova minaccia si abbatte sull’Ucraina: si tratta della potente bomba, UPAB-1500B,  dal peso di 1,5 tonnellate progettata per colpire obiettivi altamente protetti a una distanza fino a 40 km grazie ai suoi 1.010 kg di esplosivo ad alto potenziale.

L’ordigno è stato usato qualche settimana fa nella regione di Chernihiv, secondo quanto hanno riferito fonti del portale ucraino Defense Express. Secondo il capo dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, la Russia però è a corto di risorse e non sarà in grado di sostenere economicamente la guerra dopo i prossimi tre mesi. Nei giorni scorsi c’era stata anche la dichiarazione dell’oligarca Oleg Deripaska, secondo cui la Russia potrebbe trovarsi con le casse vuote già il prossimo anno, con la necessità di ricevere investimenti da Paesi “amici” per spezzare la morsa delle sanzioni occidentali.  Di fronte alla nuova minaccia  della superbomba, l’Ucraina  è tornata a insistere sulla richiesta di caccia occidentali, necessari per “proteggere le nostre città e i nostri villaggi”, secondo quanto affermato dal  portavoce Yuriy Ihnat.

Intanto lo scontro al fronte continua. Il presidente Zelensky ha detto che nel Donbass “si combatte una delle battaglie più dure, dolorosa e difficile”.  Le bombe russe hanno ucciso una donna e due bambini a Kherson e altri civili a Kupiansk e a Kharkiv, mentre i russi hanno rivendicato di aver colpito un posto di comando del reggimento Azov nella regione di Zaporizhzhia. Infine, crescono le tensioni anche sull’accordo sul grano del Mar Nero, in scadenza il 18 marzo. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha detto: “Stiamo lavorando duramente per un’ulteriore estensione dell’accordo”, mentre Mosca si è detta pronta al rinnovo solo se tutte le parti lo rispetteranno.