Doppia apertura del governo sul tema del superbonus, con gli F24 per sbloccare il nodo dei crediti incagliati e l’ipotesi di mantenere la possibilità della cessione per i lavori legati al post sisma e gli incapienti. Confermato, invece, il cambio di rotta impresso dal decreto varato venerdì in Cdm: i bonus edilizi restano solo nella forma delle detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi.

Le associazioni di categoria hanno accolto favorevolmente questa apertura, anche se hanno parlato di una soddisfazione a metà, sperando ancora in altri correttivi che arrivino dalla conversione del decreto in Parlamento. Al tavolo hanno partecipato il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, i ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti, dell’Ambiente Gilberto Pichetto e la sottosegretaria all’Industria Fausta Bergamotto. Nel corso del doppio incontro (prima sono stati ricevuti Abi, Sace e Cdp e poi le associazioni di categoria), il governo ha ribadito “la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi”. Ma per affrontare il nodo dei crediti incagliati, una “bolla da sgonfiare” – come l’ha definita al tavolo il ministro Giorgetti – da circa “19 miliardi”, la strada indicata dal governo e su cui si lavorerà è quella di intervenire attraverso le banche con il meccanismo della compensazione con gli F24. Quindi al momento, secondo quanto riferito dai partecipanti al tavolo, la strada è una soltanto, mentre non si valuta di percorrere le altre ipotesi ventilate in questi giorni, dalle cartolarizzazioni al ricorso a Cdp, fino all’aiuto delle partecipate dello Stato, come Eni ed Enel. Il lavoro, tuttavia, è appena agli inizi. Sulla situazione dei “cosiddetti ‘crediti incagliati’ il governo rimanda a un nuovo tavolo.