Il nome della talpa dell’Ucrainagate, che con le sue rivelazioni ha innescato l’avvio dell’indagine per l’impeachment, va rivelato. Donald Trump lo ripete ai giornalisti di ritorno alla Casa Bianca da New York. E nel commentare le voci circolate nelle ultime ore e rimbalzate su molti media conservatori aggiunge: «Se il nome è quello che ho letto non è credibile, è un uomo di Obama, di Brennan di Susan Rice, un radicale, odia Trump». Il nome in questione è quello di Eric Ciaramella, 33 anni, laureato a Yale e diventato analista della Cia. Sarebbe lui ad aver raccolto le informazioni sulla famigerata telefonata del luglio scorso tra Trump e il leader ucraino Volodymir Zelensky denunciandone i contenuti. A tirar fuori la possibile identità della talpa è stato RealClearInvestigations. Il sito in un’inchiesta spiega come il nome di Ciaramella sia stato fatto nel corso di alcune deposizioni rilasciate alla Camera nel corso delle testimonianze a porte chiuse della prima fase dell’indagine per l’impeachment. Ciaramella sarebbe entrato alla Casa Bianca nel 2015, sotto la presidenza di Barack Obama. Parlando bene il russo e l’ucraino – secondo la ricostruzione del sito – fu scelto dall’allora capo della Cia John Brennan e dal braccio destro di Obama, Susan Rice, per l’incarico di responsabile dell’Ucraina nel Consiglio per la sicurezza nazionale, lavorando e collaborando nel 2015 e 2016 direttamente con l’allora vicepresidente Joe Biden. Quest’ultimo era infatti per Obama il punto di riferimento per tutti gli affari riguardanti Kiev. Biden aveva un rapporto stretto con Ciaramella tanto che – secondo quanto riporta il sito – nell’ottobre del 2016 il suo nome fu inserito nella lista degli invitati al pranzo che Biden offrì all’allora primo ministro italiano Matteo Renzi. Pranzo al quale c’erano anche Brennan, l’ex capo del Fbi James Comey e l’ex numero uno degli 007 Usa James Clapper, tutti silurati mesi dopo dal neo presidente Trump. Ciaramella avrebbe quindi lasciato il suo incarico alla Casa Bianca a metà del 2017 tornando al quartier generale della Cia. Intanto, che si tratti di Ciaramella o no, la talpa ha fatto sapere da uno dei suoi legali che è pronta a rispondere sotto giuramento e in forma scritta anche alle domande dei deputati repubblicani della commissione intelligence della Camera.